Il proprietario è ancora dentro che sta finendo di fare gli scatoloni, ma le serrande sono già abbassate da lunedì. Chiude per sempre la “Dea Bendata”, nome evocativo della tabaccheria di corso Alfieri 312, vicino alla sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti.
Una tabaccheria storica, nata dall’altra parte della strada quasi cento anni e che da una ventina è gestita da Fabio Pegoraro con l’aiuto della madre Antonietta Salimbene.
E’ lo stesso Pegoraro a spiegare il perché di questa scelta dolorosa: «E’ da 4 o 5 anni che abbiamo messo in vendita la tabaccheria, in pochi sono venuti a vedere e solo un cinese si è interessato ma poi ha rinunciato – dice il titolare – Mi sono fatto bene i conti in tasca e non è più conveniente tenere aperto. E’ come se fossi un cassiere per conto dello Stato: tante preoccupazioni, tantissime spese come tutti i vari collegamenti ai tantissimi servizi che offriamo ma, alla fine, spesso la percentuale che ci è riconosciuta è minore del costo del servizio, soprattutto quelli telematici. E’ ora di dire basta».
Tasse, spese fisse, abbonamenti ai servizi di pagamento digitali, minimo margine riconosciuto sui tabacchi e su tutti quei servizi di riscossione autorizzati, altrettanto minimo il margine sulle giocate di Lotto e Superenalotto. «Sulle giocate, sembra assurdo, ma per tante che ne facciamo non sempre riusciamo a pagarci il costo mensile del collegamento» ribadisce Pegoraro che però adduce anche altre ragioni alla decisione di chiudere. «Una volta questo tratto di corso Alfieri era sempre affollato, punto di forte passaggio che ci consentiva, anche a piccole percentuali, di avere un reddito dignitoso. Oggi il centro è desertificato, il passaggio è notevolmente calato e la scelta di allargare la Ztl per due giorni alla settimana anche in piazza Roma ha ulteriormente ridotto l’afflusso di persone. E senza i grandi numeri non si può più andare avanti».
Così ha chiuso e ha già annunciato che si cercherà un lavoro da dipendente: «Sono stufo di non dormire la notte pensando a come far fronte a tutto».
4 risposte
Di questo si può ringraziare la giunta Rasero ma anche sindaci precedenti che per l’amore e chini della UE per l’inquinamento hanno praticamente chiuso e blindato il centro città. Abitavo in centro ed era pieno di negozi anche in via Garetti,Aliberti,Quintino Sella, oggi strade deserte.Tutti fenomeni per il green ma poco intelligenti per le persone che chiudono attività con futuro incerto. Io la politica non la capisco più! l’Europa da quando ci siamo entrati è stato un DANNO,dall € alle regole assurde che stanno impoverendo i popoli di diverse nazioni. Spero che ne usciamo presto, non sono cittadino Europeo ma cittadino ITALIANO!!!
Se continua a chiudere tutto il centro, a mettere i bastoni fra le ruote ai commercianti asti si trasformerà in poco tempo in una Bolzaneto o in una Genova Nervi qualunque, già per il Palio non c sono più lòe folle oceaniche per corso alfieri una volta era bello vedere tanta gente, sabato e venerdi sera scorsi era semi deserta e squallida con divieti ovunque che uccidono la socialità e castrano i giovani
La chiusura del centro storico ha favorito il commercio ma non di tutti! È normale!!
Una delle città più belle del Piemonte venivano da tutte le parti per visitare il bellissimo mercato girare x il centro e gustare i cibi del territorio ogni giorno era un giorno di festa ma invece di lavorare x la nostra città le amministrazioni locali hanno deciso di distruggerla giorno dopo giorno e distruggere il lavoro di tutti ed oggi si accorgono di aver messo in ginocchio l’economia di Asti ed i suoi abitanti siamo tutti stufi di continue parole e solo doveri