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Sicurezza stradale

Asti, la minoranza sull’autovelox a Quarto: «Meglio tardi che mai»

La richiesta del Comune al Prefetto di riconsiderare l’autovelox nasce dall’analisi dei dati raccolti con il telelaser che ha rivelato un sistematico superamento dei limiti.

Sono anni che i residenti di Quarto sognavano un impegno forte come quello annunciato poche ore fa dalla Giunta comunale sulla sicurezza di quel tratto di rettilineo che attraversa in pieno il centro abitato troppo spesso teatro di incidenti (un investimento grave esattamente un anno fa) e schianti vari contro i cancelletti messi a protezione dei pedoni.

Incidenti di cui abbiamo dato puntualmente notizia anche noi sia sulla testata on line che sull’edizione cartacea per dare prova tangibile della pericolosità di quel tratto.

Proprio un anno fa, a metà gennaio, a Quarto si era tenuto un soprallugo guidato dal prefetto Claudio Ventrice insieme al sindaco Rasero, all’assessore Morra, al comandante della Polizia Municipale Saracco e ai vertici della Polizia Stradale insieme ai residenti per capire cosa si poteva fare. Poi la doccia fredda arrivata con il parere sfavorevole della Polizia Stradale, nella relazione inviata al Prefetto che era determinante per l’installazione di un autovelox. Parere, come già spiegato, che deriva dall’analisi dei dati chiesti dalle normative in materia le quali tengono conto solo di incidenti con feriti, non quelli con soli danni ai mezzi facendo così sfuggire tutti i vari “schianti” in cui, per fortuna, i conducenti non si sono fatti male oppure non sono voluti ricorrere alle cure dei sanitari.

Non potendo scavalcare la legge, il Prefetto, che aveva personalmente raccolto l’appello dei residenti e si era impegnato per una soluzione, non aveva potuto mandare avanti l’iter per l’autovelox.

Oggi pomeriggio, invece, arriva la notizia che il Comune di Asti chiede al Prefetto di riconsiderare il suo parere negativo e, appena dovesse arrivare l’autorizzazione, la giunta è pronta a stanziare i fondi per l’installazione del velox.

A pesare su questa decisione devono essere stati anche i posti di controllo congiunti di Polizia Stradale e Polizia Municipale durante i quali sono stati utilizzati i telelaser per misurare, seppur in forma mobile e saltuaria la velocità media delle auto che entrano su quel rettilineo fra le case e i negozi.

E i risultati, secondo quanto riferito dal Comune è sconfortante visto che “Si è così potuto appurare scientificamente il sistematico superamento dei limiti in vigore in quel tratto di strada”. Quello che, peraltro, i residenti lamentano da anni.

Su questa presa di posizione del Comune, interviene Mario Malandrone, minoranza per Ambiente Asti.

«Ritardo di anni , ma ben vengano misure per la sicurezza stradale – scrive Malandrone -Da quattro anni, ogni anno, abbiamo posto il problema ma l’amministrazione non si è mai mossa per risolverlo, anzi spesso ha negato o rimpallato il problema. Lo scorso anno un investimento gravissimo e subito dopo la Prefettura si è mossa per tentare la via dell’autovelox bloccata da un parere della Stradale. Ora,  ad almeno 4 anni di distanza, incidenti vari, feriti, l ‘amministrazione ci ripensa e vorrebbe limitare la velocità . Ricordiamoci i tempi, le risposte di questi anni, la negazione del problema, con un unico attore oltre ai cittadini, me e Angela Quaglia a muoversi.
E questo attore è stato il Prefetto che ci ha provato a trovare soluzioni.

Quattro anni dopo, il Comune si sveglia e si trasforma in Babbo Natale o Befana e promette sotto l’albero o nella calza l’autovelox.
Meglio tardi che mai, ma io mi ricordo cittadini, interpellanze, visite e chi si è sbattuto .
Meglio tardi che mai  ma 4-5 anni sono tempi colossali però se faranno qualcosa si tratta di  un risultato per la sicurezza e dunque ben venga. Certo si sarebbero evitati molti drammi sfiorati.

Ma non ci sarà un improvviso interesse a recuperare consensi dopo aver candidato quella zona all’inceneritore?».

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