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Elena canale
Attualità
Verso l’8 marzo

Asti: la storia di Elena, soprano non vedente cui una “spalluccia” ha cambiato la vita

La passione per il canto è stata il suo riscatto dopo la perdita della vista. Oggi insegna ai bambini e dirige un corso leggendo spartiti in braille.

Può un lievissimo movimento delle spalle cambiare la vita ad una bambina che ha perso la vista?
Sì, ed Elena è la prova vivente di come l’incontro giusto al momento giusto possa dare una direzione alla propria vita nonostante le difficoltà.
Elena Canale è la figlia unica di una coppia di Celle Enomondo (il padre molto conosciuto per la sua officina da meccanico a San Damiano). A 5 anni perde la vista a causa di un craniofaringioma, formazione tumorale che colpisce l’ipofisi con ripercussioni sul nervo ottico. Ricorda ancora oggi il calvario del delicatissimo intervento a Marsiglia, i lunghi giorni di ricovero e poi i controlli successivi. Ma lei, già allora, aveva consumato un mangianastri a furia di cantare le canzoni sopra le riproduzioni in cassetta.
«Quando la mia maestra di sostegno, Donatella Grangetto, colei che mi insegnò a leggere in Braille, si sposò, mi invitò. E non sapendo che regalo farle, mia mamma ebbe l’idea di farmi cantare durante la cerimonia – ricorda Elena – Ma io avevo solo sempre cantato da sola e allora mia madre mi affidò a Laura Gardano, all’epoca maestra del coro di Celle, per darmi “un’inquadrata”».
E fu proprio Laura a riconoscere per prima il talento di Elena e per prima la aiutò a coltivarlo nonostante la cecità.
«Io ho una grande memoria musicale, ma non posso seguire gli attacchi che un maestro di coro dà con le mani o la bacchetta. Allora Laura mi faceva cantare dietro di lei seduta al pianoforte, faceva mettere le mie mani sulle sue spalle e mi guidava con leggere “spallucce”. Io capivo ed entravo a cantare».
La sua esibizione al matrimonio fu un successo e non smise di studiare canto e musica fino al diploma al Conservatorio.
Che prevedeva anche delle rappresentazioni in scena.
«Registi geniali mi hanno aiutato a muovermi sul palco nel mio buio – ricorda Elena – Grazie a fili invisibili che mi “fermavano” o a corde incollate sul palco che mi indicavano sempre quale fosse la mia posizione. Per gli attacchi, a quel punto, avevo sviluppato un tale orecchio musicale che non mi servivano più segnali. E il pubblico non si accorgeva che ero una non vedente».
Oggi Elena trasmette ai suoi giovani alunni la magia del canto e della musica e guida il coro San Lorenzo-Terre dei Santi di Tigliole con partiture in braille che realizza da sola sulle “tavolette”.
«Dopo anni di esercizio, quando dirigo riesco a individuare immediatamente la voce da correggere o quella che è uscita meglio o quella che ha sbagliato il tempo».
Accanto a lei due angeli: la madre Maria e il marito Luigi.

Chi è

Originaria di Celle Enomondo, è laureata in Giurisprudenza e diplomata in Canto al Conservatorio di Alessandria. Impartisce lezioni di canto ed è insegnante nel progetto dell’istituto comprensivo di San Damiano per quanto riguarda la musica alle elementari. Attualmente il progetto riguarda sette scuole dell’Istituto comprensivo ma potrebbe allargarsi ad altre.
Dal 2017 è direttrice del coro San Lorenzo – Terre dei Santi.

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