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Movicentro e Giacomini
Attualità
Intervista

Asti, l’annuncio dell’assessore alla Sicurezza Giacomini: «Riapriremo il Movicentro»

Si procederà all’installazione di alcune nuove telecamere di sorveglianza mentre il caso dei rider in città sarà portato all’attenzione del prefetto

Quando incontriamo l’assessore alla Sicurezza e all’Ambiente, Luigi Giacomini, ha da poco avuto la conferma che il Movicentro sarà riaperto e ci saranno due nuove telecamere per incrementare la sicurezza dell’immobile chiuso oltre un anno fa.

Assessore, c’è finalmente luce in fondo al tunnel del Movicentro?

Presto partiremo con i lavori di messa in sicurezza e manutenzione del piano alto e poi ci sarà anche l’apertura di una nuova attività commerciale. Come avevo detto a suo tempo, se i locali dell’ex ristorante restano vuoti, il Movicentro rimane chiuso, altrimenti si riapre e così sarà. Mi auguro che i lavori vengano terminati entro fine settembre. Per quanto riguarda le telecamere, una sarà probabilmente rivolta verso la sosta dei bus e l’altra verso la strada.

Ci sono altre telecamere di sorveglianza in arrivo?

Sì, abbiamo deciso di installarne una nel parcheggio di via Comentina di cui abbiamo già i soldi grazie a un finanziamento di 60.000 euro erogato dal Ministero.

Intanto è esploso il caso dei rider che, a bordo di bici truccate, dotate di acceleratore (illegale in Italia ndr) sfrecciano in centro per portare i cibi a domicilio. Come pensa di affrontare la questione, ammesso che possa farlo da solo?

Questi rider sono aumentati perché anche la richiesta del servizio è in crescita, ma bisogna che rispettino il Codice della Strada. Proporrei di organizzare un tavolo con le scuole guida per cercare di sensibilizzarli e formare i rider affinché rispettino il Codice, in primis nelle isole pedonali. Però vorrei anche coinvolgere i commercianti che utilizzano i servizi di consegna a domicilio e sarebbe utile consultare le piattaforme digitali che mandano queste persone in giro. In ogni caso ne parlerò con il prefetto al prossimo tavolo per la sicurezza.

Rimanendo in tema di bici, il servizio di bike sharing, appaltato dall’Asp alla Vaimoo, funziona anche se risulta essere abbastanza caro, specie se non si possiede un abbonamento al trasporto pubblico. Il Comune non potrebbe intervenire per mitigare i costi?

Il Comune non c’entra nulla perché è l’Asp che ha fatto la gara d’appalto, ma posso dire che ho mandato una lettera alla Vaimoo chiedendo di valutare la possibilità di incrementare il servizio con più bici e più postazioni di scambio anche nelle periferie.

Nell’ottica di una città “verde” il Comune ha da poco terminato la prima parte dei lavori per installare il nuovo varco della Ztl di piazza Roma. Però c’è già chi protesta, specie tra i commercianti.

Lasciamo che si avvi il progetto, poi vedremo. Criticare prima di partire e di vedere come funzionerà non mi trova d’accordo. I commercianti sono anche coloro che hanno criticato lo spostamento di Astimusica in piazza Alfieri, perché ha tolto parcheggi per qualche settimana, salvo poi essere contentissimi per il flusso di gente che ha portato la manifestazione. In questo caso la telecamera della Ztl deve ancora essere messa e comunque sarà accesa dalle 20 del venerdì alla domenica sera: da lunedì a venerdì i clienti dei negozi potranno continuare a passare e a parcheggiare in piazza Roma.

È vero che, in futuro, potreste anche chiudere al traffico tutta piazza Alfieri nell’ottica di incrementare la Ztl?

Secondo me, ma parlo a titolo personale, piazza Alfieri deve diventare la piazza principale di tutti gli eventi della città: Palio, Astimusica, i mercatini di Natale e le manifestazioni che possono accogliere migliaia di persone. Va da sé che se chiudi una piazza con parcheggi, devi andare a recuperare lo stesso numero di posti auto da un’altra parte. Però mi piacerebbe vedere piazza Alfieri completamente libera dalle auto.

Da assessore all’Ambiente, come spiega l’incuria, anche sul verde pubblico, che tutti i giorni viene segnalata sui social? Possibile che si debbano vedere cittadini, muniti di motosega mentre tagliano le siepi al posto del Comune?

Ci sono cantieri abbandonati, specie in periferia, dove le erbacce sono ormai dominanti e in quei casi ho già mandato la polizia municipale a fare i verbali per obbligare i proprietari a intervenire in tempi brevi. Purtroppo i grandi Comuni hanno perso i cantonieri ed è nato il problema. Non dico che la città sia tirata a lucido, ma anche gli amministratori di condominio facciano la loro parte perché le erbacce attaccate al muro di un palazzo sono di competenza dello stesso, non del Comune.

Però il cittadino che vede l’erbaccia sui marciapiedi, il buco per strada o altro non è tenuto a sapere chi sia competente a risolvere la criticità. Quindi cosa deve fare per segnalarlo?

Deve sempre chiamare la polizia municipale (0141.399900 ndr) che poi fa un sopralluogo, scatta le fotografie e valuta di chi sia la competenza. Gli agenti scrivono un verbale e intimano di effettuare l’intervento necessario. Però, per esempio, l’erba nei cordoli dei marciapiedi, le aiuole, le rotonde, tranne quelle sponsorizzate, sono affidate all’Asp, non a chi fa gli sfalci.

In sostanza non è sempre compito del politico intervenire per risolvere queste criticità?

Infatti, non dev’essere il politico a stare dietro a queste incombenze. Il politico detta la linea generale che arriva da una campagna elettorale, non deve sostituirsi al cantoniere o all’agente della polizia municipale. Il politico non è un dirigente aggiunto.

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