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Asti, l’appello di Chiara raccolto da Non Una di Meno che organizza aperitivo e concerto per la raccolta fondi

La ragazza in seguito ad un incidente in piscina ha perso l’uso di gambe e dita delle mani. Ha avviato una raccolta per l’acquisto di un’auto attrezzata.

Chiara Coppola, la ragazza che a seguito di un incidente in piscina ha subito una grave lesione midollare che ha portato alla paralisi di gambe e dita delle mani, ha trovato un importante sostegno nell’associazione Non Una di Meno di Asti che ha organizzato una serata di raccolta fondi per lei.
Fondi che andranno ad aggiungersi alla straordinaria dimostrazione di affetto e solidarietà dimostrata nei confronti della ragazza che aveva lanciato un appello sulla piattaforma online gofundme raccontando la sua storia e la necessità per lei e la madre che si occupa ormai interamente di accudirla, di acquistare una vettura attrezzata per il trasporto in sedia a rotelle nei viaggi (frequenti) alle visite e alla fisioterapia specialistica a Torino.
L’appuntamento è per domenica 9 febbraio a partire dalle 19 con un aperitivo vegetariano al Diavolo Rosso cui seguirà il concerto di Dodo e Charlie. Ingresso ad offerta libera che sarà devoluta alla raccolta per l’acquisto della nuova vettura e per le spese necessarie che ogni giorno vanno affrontate per assisterla al meglio.
«La scelta di sostenere, con un evento di raccolta fondi, la nostra sorella deriva dalla volontà di non lasciarla sola nelle sue necessità di vita – scrivono da Non Una di Meno – Non soltanto la profonda empatia che la storia di Chiara ha suscitato nella nostra comunità, ma la piena nostra consapevolezza del fatto che le difficoltà che Chiara affronta quotidianamente derivano dall’assenza di un welfare realmente efficace ed inclusivo delle persone con disabilità, che subiscono gli effetti di una vera e propria esclusione e, quindi, una discriminazione spesso invisibile e costantemente invisibilizzata.
Con un evento che sarà una festa di cura, di rabbia e di amore, supporteremo quindi la sua raccolta fondi, affinché possa accedere alle cure e alle terapie di cui necessita per migliorare la sua qualità di vita e perché né lei né nessuna altra sorella si senta più sola».

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