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Asti, «le Antiche Mura della vergogna» tornano a far discutere

Uniti si può denuncia la presenza di degrado, transenne e recinzioni divelte, resti di bivacchi, siringhe e nuove scritte che imbrattano l’area archeologica

A luglio del 2017 l’area archeologica delle Antiche Mura subì un attacco molto grave perché fu imbrattata da scritte fasciste di qualche writer nostalgico del Ventennio. Attacco inaccettabile sia per il tenore delle scritte, sia perché andava a danneggiare uno dei beni culturali e storici più importanti della passato medievale di Asti. L’indignazione per quel fatto e per il degrado in cui versavano le Antiche Mura passò in fretta e oggi, a distanza di sei anni, la situazione continua a essere critica e l’area archeologica risulta ancora dimenticata da chi dovrebbe preservarla.

Abbandono che ha dell’incredibile se si considera non solo la storia delle mura, ma anche le potenzialità turistiche che la passeggiata avrebbe se soltanto fosse mantenuta in buone condizioni. I turisti, seguendo le indicazioni delle mappe sugli smartphone, vanno a cercare i resti dell’antica cerchia muraria e del Bastione della Maddalena, ancora visibile sebbene quasi del tutto ignorato. Ma poi, più che un viaggio di piacere, si trovano ad affrontare un percorso tra parcheggi selvaggi (in cima alla salita Morra), degrado, transenne e recinzioni divelte, resti di bivacchi, siringhe e, tanto per non farsi mancare nulla, nuove scritte che sono ricomparse sui resti archeologici del manufatto.

Adesso a lanciare l’allarme sul degrado della zona è la consigliera comunale di Uniti si può Vittoria Briccarello che già durante l’estate aveva depositato un’interpellanza sul degrado di alcune aree private lungo viale Partigiani. «Le Antiche Mura sono indicate su tutti i siti di guide turistiche, senza dimenticare la candidatura di Asti a Capitale Italiana della Cultura. Oggi siamo di fronte a uno scenario svilente, disastroso. – osserva la consigliera Briccarello che all’università si è specializzata in Storia dell’Arte – Le mura stanno cadendo a pezzi, c’è un cantiere di uno scavo archeologico all’interno lasciato completamente aperto e abbandonato. Vediamo la rovina delle mura più visibili, ma anche di quelle ancora da scavare e che dovrebbero essere studiate».

La consigliera chiama in causa il Comune «che sta privando la realtà cittadina – spiega – di una zona pubblica la quale potrebbe essere davvero il fiore all’occhiello della città, fruibile e godibile in un parco di interesse storico».

Le Antiche Mura sono vicino a diversi plessi scolastico (Brofferio, Liceo Artistico, Sella, la materna Boschetto) e anche per questo, secondo la consigliera comunale, «è ancora più grave lo stato di abbandono e degrado che insiste nella zona archeologica». «A differenza di quello che forse il sindaco immagina, i turisti qui vengono, ma poi scappano perché le mura cado a pezzi, la strada non è praticabile, c’è chi bivacca, come spesso capita in tutte le situazioni di degrado, e questo diventa anche un problema di ordine pubblico».

Briccarello chiama in causa anche chi dovrebbe supervisionare sulla tutela dei beni culturali. Ma tant’è. «Si parla di Asti romana e medievale, – conclude – e questo potrebbe essere davvero un luogo dove farsi raccontare la storia della città, ma vedendo com’è ridotto, forse ci converrebbe approfondire solo dai documenti».

[foto J.R]

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