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Valentina Pezzutti
Attualità
Discriminazione

Asti Lido: senza papà “no” allo sconto. La consigliera alle pari opportunità Valentina Pezzutti solleva il caso

Alla piscina astigiana negata l’agevolazione sconto famiglia ai rifugiati ucraini per l’assenza dei padri

Solleva una questione di equità Valentina Pezzutti, assessora a Castelnuovo Don Bosco e consigliera della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Asti, a proposito dell’accesso agli ingressi scontati della piscina Lido con cui si sono scontrati i profughi ucraini accolti nel paese del Nord Astigiano. La struttura di corso Torino ha attivato uno sconto “famiglia” per i nuclei familiari che frequentano la piscina, agevolazione a cui le famiglie di rifugiati ucraini non possono accedere perché alla richiesta, la direzione ha risposto che la riduzione è rivolta alle famiglie formate da padre, madre e figli, escludendo quindi le madri con figli non accompagnate da mariti o compagni.

«E’ evidente che le famiglie ucraine si trovano qui da noi perché fuggite da una guerra e padri e mariti sono rimasti in patria a difendere il loro paese – dice la consigliera Pezzutti – quindi il loro nucleo familiare è necessariamente incompleto. Non mi sembra giusto che in un caso così particolare non ci sia la giusta elasticità che estenda la convenzione con equità. Capisco che la Lido è una struttura privata e può decidere quali regole applicare alla sua clientela. Ma per una questione di uguali opportunità mi sembra giusto sollevare il problema e attivarci a livello istituzionale perché siano estese a tutti le stesse possibilità, soprattutto se si tratta di un’offerta rivolta al pubblico».

Valentina Pezzutti riconosce che il servizio fornito dalla piscina astigiana è di ottima qualità a tutti i livelli, dal punto di vista dell’offerta, della pulizia e della sicurezza.

«Proprio per questo mi stupisce che si cada su una chiusura totale a voler prendere in considerazione le situazioni particolari – aggiunge Pezzutti – intanto perché esclude non solo i rifugiati ucraini che si trovano loro malgrado lontani da casa, ma anche perché non garantisce uguale trattamento alle famiglie omogenitoriali o monoparentali. Mi attiverò con la Commissione Pari Opportunità perché si velocizzi un cambiamento che mi sembra più di mentalità che di difficoltà di applicazione».

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