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Asti, l’opposizione critica il rimpasto di Giunta: «Babbo Natale porta un assessorino»

Si riferiscono a Piero Ferrero, ma il sindaco non ci sta e risponde: «Un commento sgradevole che li qualifica per quello che sono»

Non ha avuto neanche il tempo di prendere possesso del suo nuovo ruolo da assessore all’Ambiente, Frazioni e Cimiteri che Piero Ferrero (Forza Italia) è già finito nel mirino dell’opposizione consiliare insieme al sindaco di Asti Maurizio Rasero.

Sono i gruppi di Uniti si può, Ambiente Asti, CambiAmo Asti, Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle a dare fuoco alle polveri dopo la decisione di Rasero di chiamare in Giunta, al posto dell’ex assessore Mario Bovino, il consigliere comunale Piero Ferrero. Politico di lungo corso, eletto in aula ininterrottamente dal 1998, ma che i consiglieri di minoranza, in un comunicato congiunto, definiscono «assessore dimezzato e assessorino» reputando le sue deleghe «minori, per non dire ridicole».

«Babbo Natale – commentano dai banchi dell’opposizione – ha lasciato sotto l’albero degli astigiani un nuovo assessore in sostituzione dell’ormai dimenticato Mario Bovino. Per la verità più che di un assessore potremmo parlare di un assessorino o, meglio ancora di un piccolo assessore oppure, per far capire bene il concetto, della radice quadrata di un assessore. Gli appetiti del centro destra per le poltrone non si placano proprio mai. A pochi mesi dalle elezioni ci chiediamo se fosse il caso di nominare un nuovo assessore; il sindaco non avrebbe fatto meglio a ridistribuire le deleghe, come in parte ha fatto, lasciando vuota la poltrona e risparmiando in tal modo prebende e costi indiretti? Purtroppo questa vecchia politica continua a funzionare in questo modo cioè quello di nominare un assessore “dimezzato” accontentando quella parte del centro destra, Forza Italia, ridotta ormai al lumicino».

Contestano al sindaco di aver dato a Ferrero la delega all’Ambiente, ma non alle Partecipate («chiunque capisce che l’ambiente, senza partecipate, non conta nulla»), e non risparmiano al nuovo assessore un giudizio non privo di sarcasmo:

«È una brava persona – commentano – ha fatto tanti e tanti anni di gavetta in Consiglio comunale, sempre accomodato nelle retrovie e sempre obbediente alle logiche di partito, un grande “portatore d’acqua” al servizio dei big, Ferrero è un lavoratore, a differenza di tanti che non si è mai capito cosa facciano di mestiere al di là della politica. Leggere che gli sono state assegnate tre deleghe minori, per non dire ridicole, in quanto disgiunte da altre tematiche alle quali sono vincolate, ci riempie di amarezza. Ci chiediamo se Ferrero, dopo tutti questi anni di servizio permanente effettivo alla causa del centrodestra, meritasse di essere trattato in questo modo. Oltre tutto ora l’assessorino non potrà più occuparsi solo della frazione Castiglione alla quale si è dedicato in questi anni con anima e corpo, non potrà più fare differenze con le altre frazioni alle quali non potrà non dedicare mirabolanti e spaziali rotonde come quella di Castiglione. Dovrà insomma cercare di essere equo. Piero Ferrero, che dopo tanti anni finalmente ce l’ha fatta, anche se per pochi mesi, a noi fa tenerezza e tifiamo per lui».

Rasero: «Un commento sgradevole che li qualifica per quello che sono»

Manco a dirlo, la presa di posizione dei consiglieri di minoranza ha provocato una dura replica da parte del sindaco Rasero che non solo difende la ridistribuzione delle deleghe, ma “censura” la definizione di “assessorino” usata rivolgendosi a Ferrero.

«Questa gente non si meriterebbe neanche di avere una risposta, specie quando definiscono Ferrero un assessorino. Un termine sgradevole che li qualifica per quello che sono. Io mi chiedo chi si credano di essere per usare questo linguaggio contro una persona perbene come lo è il nuovo assessore. Ma d’altronde – continua il sindaco – sono anni che il loro modo di fare politica è quello di mettere in cattiva luce gli altri. Per quanto mi riguarda confermo tutto il mio apprezzamento per Ferrero perché da consigliere delegato alle frazioni e ai cimiteri ha lavorato bene. Se il nostro cimitero non ha problemi di spazi, anche a causa del Covid, è grazie al suo lavoro che ha permesso di ottimizzarli».

Rasero spiega, inoltre, che un assessore in meno «non avrebbe portato a un risparmio in più perché c’è una somma che viene divisa in base al numero degli assessori, ma è sempre quella».

La replica di Ferrero: «Le battaglie si vincono sul campo»

Anche il direttore interessato, il neo assessore Ferrero, risponde agli ex “colleghi” di Consiglio, ma lo fa a testa alta difendendo l’importante delle deleghe ottenute pochi giorni fa. «Se pensano che siano deleghe di poco conto forse dovrebbero sapere che nelle frazioni vivono 17 mila astigiani e che ci sono 360 km di strade da mantenere in buono stato cui si aggiungono i fossi. La delega all’Ambiente riguarda anche i rifiuti e le piste ciclabili, ma comunque le battaglie si vincono sul campo, non a parole».

Sul fatto di essere stato appellato “assessorino”, Ferrero replica non senza amarezza: «Spiace, dopo così tanti anni passati in Consiglio comunale, sentire dei colleghi chiamarmi in questo modo. Io non mi sarei mai permesso di usare questo linguaggio con nessuno di loro, ma si vede che la campagna elettorale è iniziata. Però mi preme sottolineare che non ho mai favorito la frazione di Castiglione rispetto alle altre e che, se vogliamo essere precisi, la “mirabolante e spaziale rotonda di Castiglione” non è un’opera voluta da me, ma approvata dall’allora Giunta Galvagno, quando l’assessore ai Lavori Pubblici era Angela Quaglia, che oggi è in opposizione, poi confermata dall’amministrazione Brignolo e quindi realizzata durante il mandato di Rasero. Inviterei i consiglieri a informarsi con più attenzione prima di commentare a sproposito».

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