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Attualità
Incontro

Asti, all’Istituto Giobert si dialoga su formazione e lavoro

Il presidente dell’Unione Industriale Luigi Costa ha dialogato con i ragazzi: «Il futuro dell’industria passa dalla vostra capacità di innovare»

Una mattinata di confronto diretto, concreto e molto partecipato quella che si è svolta all’istituto Giobert, dove l’ingegner Luigi Costa, presidente dell’Unione Industriale di Asti e titolare dell’azienda Mista di Cortiglione, ha dialogato con le classi quinte e una quarta dell’indirizzo economico. A moderare l’incontro è stato Fulvio Lavina, presidente del Consiglio d’Istituto e direttore de La Nuova Provincia, presenti anche Mario Franco Fassio, componente e segretario del Consiglio d’Istituto e la dirigente scolastica Patrizia Ferrero.

Costa ha aperto il suo intervento collegandosi anche alla giornata precedente: solo 24 ore prima era infatti sul palco del Teatro Alfieri, per il PMI Day 2025, in occasione della giornata nazionale delle Piccole e Medie Imprese Italiane.

Ripercorrendo la sua esperienza professionale – dalla formazione allo scientifico fino alla guida di un’azienda con 140 dipendenti e una sede anche in Tunisia – Costa ha descritto il ruolo di Confindustria, che in Italia rappresenta 150 mila imprese e oltre 5 milioni di lavoratori, che generano il 34% di PIL nazionale.

Nel caso specifico dell’astigiano, l’Unione Industriale di Asti nasceva 90 anni fa, nel 1935 e ad oggi vanta una solida realtà imprenditoriale comprendendo 200 aziende e circa 7500 persone. Il suo obiettivo è aiutare la imprese  a crescere, svilupparsi e prosperare, e agisce da “ponte” con le istituzioni.

«L’Italia resta la seconda manifattura d’Europa. Siamo ancora bravi, ma la concorrenza internazionale è fortissima: l’energia altrove costa la metà e il lavoro un settimo. Per questo dobbiamo differenziarci, innovare, collaborare», ha spiegato, sottolineando l’importanza di fare rete tra aziende, scuole e università. Per rendere l’idea, il presidente dell’Unione Industriale ha citato l’esempio raccontato al PMI Day da Pia Bosca, che ha scelto di lanciare sul mercato un prodotto nuovo – “Glamy”, un tè allo spumante – per distinguersi in un settore altamente competitivo. «Non sappiamo se avrà successo, ma è il coraggio di provare che fa la differenza».

Il dialogo con gli studenti: università o mondo del lavoro?
La seconda parte dell’incontro è stata dedicata alle domande dei ragazzi, con un confronto molto spontaneo sulle scelte che li attendono dopo la maturità. Lavina ha chiesto a più studenti di intervenire: proseguire con l’università, scegliere percorsi professionalizzanti o entrare subito nel mondo del lavoro?

Una studentessa di Amministrazione, Finanza e Marketing ha raccontato l’esperienza durante la sua Alternanza Scuola-Lavoro in uno studio commercialista, chiedendo se per ricoprire ruoli di responsabilità fosse indispensabile la laurea. Costa ha risposto con realismo: «Dipende da cosa vuoi fare. Per alcune professioni è necessaria, in azienda non sempre. La nostra CFO, ad esempio, non è laureata ma è bravissima. La determinazione e l’esperienza contano tantissimo».

Altre ragazze hanno condiviso dubbi e progetti: chi sta valutando Economia aziendale, chi pensa a un ITIS con indirizzo logistico-amministrativo, chi immagina un futuro nel marketing digitale ma teme di non essere “ancora pronta” per l’università. «E’ normale non avere già le idee chiarissime – ha rassicurato Costa – l’importante è rimanere curiosi, mettersi alla prova e continuare a formarsi».

Il caso di Marco: dalla scuola all’assunzione
Tra gli interventi, ha colpito quello di Marco Tricarico, studente dell’ultimo anno, che ha raccontato la propria esperienza: dopo il percorso di alternanza scuola-lavoro in un’azienda di logistica, è stato assunto con contratto dallo stesso datore di lavoro. Ora frequenta l’ultimo anno per diplomarsi, lavorando parallelamente.

Il suo esempio è stato ripreso da Costa: «Questa è una dimostrazione che impegnarsi, essere puntuali, affidabili e curiosi porta risultati concreti. Le aziende cercano giovani motivati».

In chiusura, Costa ha lasciato ai ragazzi un messaggio diretto: «Le aziende hanno bisogno del vostro sguardo nuovo. Avete la freschezza per proporre soluzioni che noi adulti non immaginiamo più. Il futuro dell’industria astigiana passerà anche da voi».
Un invito ad affrontare con serietà – ma senza timori – le scelte che li aspettano, tra studio e lavoro, formazione e iniziativa personale: un ponte simbolico tra la scuola e il mondo produttivo.

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