Si sta concludendo il lungo corteo formato da circa 150 trattori che hanno manifestato nell’ambito delle rivendicazioni per una nuova politica agricola europea (e non solo).
Siamo al secondo giorno della cosiddetta protesta dei trattori ad Asti. Ieri solo presidio in ex piazza d’Armi e oggi il momento più atteso, quello in cui gli agricoltori, a bordo dei loro mezzi di lavoro, sono andati sulle strade per far sentire forte la loro voce.
Mentre in altre città è stato concesso il corteo in centro, ad Asti gli agricoltori hanno dovuto accettare un percorso in periferia, fra viale Pilone, un piccolo tratto di corso Alessandria, via Maggiora e ritorno. A passo d’uomo si sono incolonnati e sono ugualmente riusciti a farsi sentire, non fosse altro che per la rumorosità dei clacson. Impossibile non vederli, tutti in fila con le bandiere tricolore esposte e i cartelli scritti a mano che sintetizzavano i motivi della protesta.
Dagli automobilisti pochissimi improperi; la maggior parte di loro e dei passanti hanno manifestato la loro solidarietà agli agricoltori, unendosi al coro di clacson, attendendo pazienti di poter passare e non risparmiandosi in gesti eloquenti di “ok” ai trattori che sfilavano.
Ma la manifestazione non finisce qui. Domani, martedì, ultimo giorno di presidio (al mattino) e alle 14,30 partenza del corteo a piedi aperto e chiuso da due trattori alla volta del centro cittadino. In piazza Alfieri i manifestanti attenderanno sotto il Palazzo della Prefettura mentre una delegazione incontrerà il Prefetto per consegnare a sue mani le richieste per un sostegno vero al comparto agricolo.
(Fotoservizio Billi)