Una buona notizia e una un po’ meno. Sono quelle che arrivano dai dati diramati nell’ambito della Giornata Nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, organizzata anche ad Asti dalla locale sezione Anmil (Associazione azionale mutilati ed invalidi del Lavoro).
La buona notizia è che nel 2023 si registra un 25% in meno di infortuni totali denunciati in provincia di asti: 1188 (fino ad ora) contro i 1.597 dello scorso anno. Va meglio ancora nella statistica degli infortuni mortali che sono 2 finora mentre l’anno scorso erano stati 7. Ma c’è invece un’impennata nelle denunce delle malattie professionali che sono passate dai 68 casi del 2022 ai 93 fino alla data di ottobre.
Un dato preso in seria considerazione dall’Anmil nell’ottantesimo anniversario della sua istituzione voluta da un gruppo di tenaci di invalidi del lavoro. Oggi conta in Italia 250 mila iscritti e rappresenta 650 mila titolari di rendita Inail fra infortunati sul lavoro, tecnopatici, vedve ed orfani di caduti sul lavoro.
All’incontro che si è tenuto all’Università, particolarmente efficace l’intervento del Questore di Asti, Marina Di Donato, che ha raccontato un episodio poco conosciuto della sua carriera. «Io stessa sono una vittima di infortunio sul lavoro, per quanto strano sia stato. Stavo dirigendo un servizio di ordine pubblico allo stadio di Vicenza per contenere le tifoserie molto accese. Ero in borghese e un cane antisommossa, scambiando la mia agitazione per quella di una facinorosa, mi ha azzannato al braccio e mi ha atterrata. Lui ha fatto il suo dover, ma io mi sono ritrovata 40 punti di sutura senza aver ma immaginato che avrebbe potuto succedermi un incidente del genere».
Questo, come ha ribadito anche il Prefetto Claudio Ventrice, per dimostrare che gli infortuni sono purtroppo sempre dietro l’angolo ma se tutti, istituzioni, datori e lavoratori si impegnano nel rispettare regole e procedure, si abbattono notevolmente i rischi.
Facendo un chiaro riferimento anche alla tragedia che ha colpito il Piemonte con l’incidente sulla ferrovia a Brandizzo e ricordando che proprio la Prefettura di Asti ha istituito una task force per coordinare i controlli sui posti di lavoro.
Numerose le rivendicazioni che l’Anmil sta portando avanti per gli invalidi del lavoro, sintetizzate dal presidente provinciale Anmil Roberto Sardo.
A partire dalla ridefinizione dell’assegno di incollocabilità per chi è stato colpito da un danno gravissimo: tale assegno viene erogato solo fino al compimento dei 65 anni quando, da tempo, l’età pensionabile è stata innalzata e in molti casi lascia privi di tutela coloro che non l’hanno ancora raggiunta.
Viene chiesto che la rendita a vedova e orfani di caduti sul lavoro venga esclusa dall’Isee; rischio sfiorato per il Fondo per le famieglie delle vittime che elargisce una cifra di 14 mila euro per un nucleo di due persone.
Ci si sposta poi in tribunale, con la richiesta di velocizzare i tanti processi aperti per le morti sul lavoro dove le famiglie delle vittime sono costrette a rivivere il dolore per anni salvo poi, in alcuni casi, vedere la vicenda finire nel nulla per la prescrizione del reato.
La celebrazione è stata anche l’occasione di consegnare il distintivo di “grande invalido” ad alcuni soci della sezione astigiana: Giovanni Gibello, Valter Canta, Rosario D’Amato, Emanuele Ingrasci e Giovanni Gallo.
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Ricorrenza
- 25 Novembre 2024
- Marta Martiner Testa