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Asti, nel 2024 ben 179 stranieri sono diventati cittadini italiani: in testa albanesi, marocchini e moldavi

Gli uffici demografici hanno diffuso i dati che dimostrano come la nostra città sia la meta d’arrivo da numerosi Paesi del mondo

Sono 179 i cittadini che, nel corso del 2024, hanno “giurato fedeltà” alla Repubblica italiana e alle sue leggi avendo ottenuto il riconoscimento della cittadinanza. A riferirlo sono gli uffici demografici che aggiungono i dati dei Paesi di origine dei nuovi connazionali: 94 albanesi, 35 marocchini, 10 moldavi, 6 peruviani, 4 senegalesi, 3 macedoni, 3 romeni, 2 ecuadoriani, 2 brasiliani e 2 ivoriani. Cittadinanze, ma solo in un caso, sono state concesse anche a persone provenienti da Russia, Etiopia, Serbia, Repubblica Dominicana, Filippine, Tunisia, Senegal, Nigeria, Pakistan, Iran, Iraq, Bangladesh, Ghana e Siria.

«È’ interessante – ha commentato il sindaco Maurizio Rasero – come, relativamente allo scorso anno, siano ben 25 le nazionalità dei diversi nostri concittadini che hanno chiesto e ottenuto la doppia cittadinanza. È un chiaro segnale di una società astigiana sempre più multietnica tant’è che, in totale, sono ben 107 le diverse nazionalità presenti in città al 31 dicembre scorso. I giuramenti previsti a conclusione dell’iter burocratico li celebro sempre personalmente per sottolineare, come sindaco, l’importanza che riveste questo avvenimento».

La naturalizzazione è l’istituto che ha consentito di acquisire la cittadinanza italiana per la maggior parte dei neocittadini, per effetto del matrimonio o per essere stati legalmente residenti nel territorio italiano per un periodo variabile, in relazione allo status posseduto. Accanto a questa tipologia, vi sono poi altre motivazioni quali, ad esempio, l’adozione e il riconoscimento per i minori, o l’essere discendenti di un avo italiano trasferito all’estero.

«Non mi dilungo sulle analisi socio-politiche – ha dichiarato l’assessore ai servizi demografici del Comune, Giovanni Boccia – in quanto a giugno ci sarà il referendum di cui tutti siamo a conoscenza ed avremo molte occasioni per motivare ampiamente le varie opinioni in merito. Voglio però pubblicamente, ancora una volta, ringraziare il personale addetto a questo servizio che, sebbene sotto organico, svolge con meticolosa attenzione e segue con scrupolo tutto l’iter relativo al delicato rilascio di una nuova cittadinanza»

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