Benny è un piccolissimo riccio arrivato qualche settimana fa al Centro Recupero Ricci La Ninna di Novello in condizioni disperate. Denutrito e debolissimo, solo dopo cure e alimentazione appropriate la vita per lui ha cominciato a sorridere ed è diventato, a sua insaputa, una delle spinose star delle pagine social de La Ninna.
Per aiutare Benny e gli altri ricci che come lui rischiano la vita andando ad assottigliare ancor di più la loro presenza sulla Terra, sabato e domenica Asti diventerà sede del Riccio Day, un’iniziativa studiata per raccogliere fondi per il centro che da molti anni, grazie alla sua “anima”, ovvero il veterinario Maurizio Vacchetta, accoglie, cura e nutre i ricci in difficoltà.
Sabato dalle 18 e domenica dalle 11,30 all’Enoteca Dente di Asti sarà possibile contribuire in vari modi alla raccolta fondi: pranzare o cenare al ristorante, assistere alla presentazione dell’ultimo libro del dottor Vacchetta “Raccontami qualcosa di bello”, comprare regali di natale ad una bancarella gestita dai volontari e investire qualche euro in una lotteria. Tutto il ricavato sarà devoluto al Centro di recupero che attualmente ospita 200 ricci in “convalescenza”.
L’inverno è il periodo più duro per i ricci perché devono difendersi da un lungo periodo di carestia ma possono farlo solo se, quando vi entrano, hanno scorte di grasso sufficienti per arrivare alla primavera.
Sotto i 550/600 grammi i ricci non hanno la possibilità di andare in letargo e, non trovando cibo, non hanno la possibilità di sopravvivere.
A causa dei cambiamenti climatici che hanno portato ad estati caldissime e ad autunni sempre più miti e prolungati, i ricci hanno cominciato a partorire due volte l’anno, non solo più in primavera ma i cuccioli delle nidiate tardive non hanno il tempo necessario per crescere a sufficienza prima dell’inizio dell’inverno quando dovrebbero entrare in letargo con scorte di grasso sufficienti.
Per questo motivo è importante raccogliere fondi per cure adeguate ai ricci che arrivano al Centro Recupero in condizioni estreme e sicuramente non in grado di affrontare da soli l’inverno.
Ulteriori informazioni sul sito https://laninna.org