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Settembre Astigiano

Asti, nessun “piano B”: il Festival delle Sagre non si farà

La decisione della Camera di Commercio annunciata nei giorni scorsi ai presidenti delle pro loco. Più possibilista per la Douja d’Or

Decisione nell’aria che è stata ufficializzata mercoledì scorso durante una videocall del presidente della Camera di Commercio Asti-Alessandria con i presidenti delle pro loco: anche per quest’anno niente Festival delle Sagre.
Impossibile prevedere la situazione di contagi e vaccini da qui a settembre e ancora più impensabile organizzare una manifestazione che attira centinaia di migliaia di persone a misura di restrizioni Covid.
Perchè il Festival delle Sagre è una “macchina” molto complessa alla cui organizzazione si inizia a lavora proprio in queste settimane, negli anni “normali”. Per questo motivo la decisione andava presa adesso per non rischiare di fare lavoro inutile in caso di sospensione o di arrivare tardi in caso di approvazione.
Ma, nel dispiacere di vedere la sospensione per il secondo anno consecutivo della manifestazione, c’è un segnale molto positivo accolto con grande sollievo da tutti i presidenti di pro loco: la promessa di mantenere la manifestazione anche dopo la fusione delle due Camere di Commercio è stata mantenuta. «Confermiamo la ferma volontà di mantenere il Festival che considero uno straordinario strumento di promozione del territorio – dice il presidente Gian Paolo Coscia – Avevamo iscritto a bilancio i fondi che servivano per organizzarlo e così faremo il prossimo anno sperando finalmente di poter di nuovo vivere la grande festa gastronomica di piazza».
Nella riunione con i presidenti delle pro loco è anche stata affacciata un’ipotesi di “piano B” ma la maggioranza si è dimostrata contraria.
«Il Festival delle Sagre, per sua natura, è fatto per accogliere tante persone – dice Luisella Braghero presidente UNPLI di Asti (Unione pro loco). Un’occasione di incontro, di condivisione, di partecipazione. Impossibile pensare ad una sua forma ridotta, magari senza sfilata o con meno piatti proposti».
Sulla stessa lunghezza d’onda è Fabiano Penna, presidente della pro loco di Grazzano che riassume il pensiero di tanti “colleghi”. «Il Festival delle Sagre funziona da 45 anni perchè ha mantenuto inalterata la sua formula. Piace perchè è fatto così e sarebbe sbagliato, a parere mio, cambiarlo. Meglio aspettare tempi migliori che consentano di tornare tutti in piazza. Non ha senso una dispersione degli stand per la città come ha ancora meno senso una sfilata ridotta senza pubblico, perchè tanto richiamerebbe comunque gente che finirebbe assiepata lungo il percorso mettendo a repentaglio le regole di distanziamento».
Camera di Commercio più possibilista, invece, per quanto riguarda l’altra grande manifestazione settembrina, la Douja d’Or.
«E’ un tipo di evento più compatibile con le regole di distanziamento – dice ancora il presidente Coscia – anche se, a tutt’oggi, non è stata ancora presa alcuna decisione definitiva. Dobbiamo tenere conto delle indicazioni del Ministero e dell’andamento dei dati della pandemia a ridosso della manifestazione».

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