È sabato mattina, sono le 10,30 e il Magico Paese di Natale nelle Terre Unesco è già affollato di persone, tra cui molti visitatori provenienti da fuori Asti, pronte ad assaporare l’atmosfera natalizia tra le casette del mercatino. In centro non mancano i turisti, le attività commerciali sono tutte aperte e la musica natalizia ci accompagna lungo il percorso che si snoda tra piazza San Secondo, corso Alfieri e piazza Roma. La maggior parte dei passanti rispetta l’ordinanza del sindaco Maurizio Rasero che ha imposto l’obbligo di indossare la mascherina in tutta l’area dell’evento, anche se all’aperto.
Il primo bilancio della manifestazione lo lasciamo ai commercianti e agli stessi operatori, giunti ad Asti da diverse zone d’Italia. «Sta andando benissimo e c’è movimento – racconta Valentina Gjecaj, titolare della panetteria di piazza Roma – Sembra di essere tornati a prima della pandemia e sono sicura che questa iniziativa aiuterà i commercianti nella ripresa».
Anche per Mauro Ardissone, titolare del negozio Marchia e della libreria Mondadori di corso Alfieri, il primo bilancio promuove il format del Magico Paese di Natale nelle Terre Unesco: «Nel primo week end c’è stato un buon ritorno per il mio negozio e anche per quei colleghi che ho sentito, mentre in settimana meno, ma credo per due motivi: le persone lavorano e sono impegnate in altro e il mercatino è aperto solo parzialmente. È un’iniziativa buona, lodevole, porta gente, ma migliorabile per esempio sull’aspetto delle aperture che non sono sempre complete. Le persone che non vengono nel week end pensano che sia un qualcosa di molto povero e rischiano di essere deluse». Per quanto riguarda il percorso del mercatino, diviso in tre aree senza soluzione di continuità, Ardissone osserva che «è un limite perché alcune persone non riescono a rendersi conto che continui, ma il fatto di creare un percorso non è male perché fa muovere le persone all’interno della città».
Il libraio Maurizio Perego della libreria Il Pellicano di corso Alfieri evidenzia alcune criticità che interessano anche altri negozi. «Abbiamo avuto parecchi disagi, soprattutto per quanto riguarda la consegne perché i corrieri possono passare solo entro le 10 e fisicamente non riescono a portarci la merce per quell’ora. Non abbiamo avuto un impatto significativo di gente che sia entrata nel negozio e nello stesso tempo abbiamo avuto parecchi problemi di clienti che chiamano e chiedono se sia possibile arrivare in auto dal momento che vendendo libri, non caramelle, il peso non è del tutto irrilevante».
Federico Capelli, titolare del negozio “Tiziana Fiori”, farà un bilancio alla fine della manifestazione e non è quasi toccato dal problema dei corrieri perché è lui che va dai fornitori. «L’affluenza è buona per i fine settimana e durante il primo giorno c’erano tante persone sebbene se non saprei identificare se fossero di Asti o venissero da fuori».
Soddisfatti dell’affluenza di clienti e di visitatori che sta portando la manifestazione sono i baristi che lavorano in zona. «Nel week end va molto bene, – racconta Daniela Fornaca, titolare di Cafelait in via Roero – mentre durante la settimana un po’ meno. Infatti abbiamo raccolto lamentele da parte dei cittadini che si aspettavano di trovare tutte le casette aperte. Abbiamo molti turisti e clienti che vengono da fuori, quindi il format lo promuoviamo». Nessun problema per la riduzione dei parcheggi in zona. «Sapevamo che avrebbero chiuso la via e ci siamo organizzati – continua Fornaca – In ogni caso avere il mercatino su più zone è un bene perché fa muovere la gente. Nel centro storico più c’è gente a piedi e meglio è perché c’è più possibilità di vedere i negozi».
Molto contento Cristiano Maschio, titolare del bar “Il pallino del caffè” di piazza Cairoli: «Portiamo movimento vicino ai musei che fino ad ora non c’è mai stato. Sabato e domenica scorsa abbiamo lavorato e secondo sarà una bella iniziativa, soprattutto dalla settimana dell’8 dicembre. Io ho tutte le cartine, in tutte le lingue, da distribuire ai turisti. C’è la Cattedrale che è un po’ sguarnita di illuminazione, ma rispetto agli altri anni, quando non c’era niente, non possiamo che essere soddisfatti». Però anche Maschio riporta la delusione di chi, venuto da lontano, ha trovato molte casette chiuse durante la settimana.
Una risposta
le mascherine sono un optional che cosa dice il sindaco? non serve fare le ordinanze se non si fanno rispettare!