Nell’ultimo anno il termine “DAD” è entrato nel linguaggio comune di milioni di studenti di tutta Italia. Ma c’è qualcuno che questa forma di didattica a distanza l’ha praticata in modo veramente originale. Perchè se è vero che le materie teoriche si sono facilmente adattate alle videolezioni, ce ne sono altre che non possono prescindere dalla presenza dello studente. Eppure, con un pizzico di creatività e con un grandissimo impegno, Ismael Bravin è riuscito in un “quasi” miracolo didattico.
Ismael è uno studente astigiano promessa della danza accettato alla prestigiosa Accademia del Teatro Bolshoi di Mosca.
Questo doveva essere il suo terzo anno di accademia, ma il Covid ci ha messo lo zampino.
«Sono a casa dal 29 marzo dello scorso anno – racconta Ismael – Da allora non è più stato possibile rientrare a Mosca a causa delle norme anticontagio. Fra le ragioni consentite per viaggiare non compare quella per studio».
Ma lui non si è dato per vinto e ha continuato le lezioni con i suoi professori russi. Come? In DAD, come ogni altro studente. Solo con un’organizzazione decisamente diversa. «Nella mia classe sono l’unico a non essere rientrato in presenza ma grazie a mia madre e soprattutto a mio padre, non ho mai smesso di danzare e di studiare».
I genitori gli hanno regalato un vero pavimento da danza, studiato per dare la giusta elasticità a passi e salti senza mettere a rischio la salute delle gambe di Ismael.
Il padre Marco lo ha sistemato sotto il portico, chiuso con teli di plastica e riscaldato per le lezioni invernali, con Ia complicità dei vicini di casa che hanno dato la loro disponibilità affinchè il passaggio comune, per alcune ore del giorno, fosse trasformato in sala danze. In un angolo il tablet in videochiamata con l’Accademia di Mosca e le indicazioni dei maestri di danza. Con la speranza di tornare presto in classe al Bolshoi.
Manifestazione
- Redazione
Una risposta
Grandissimo Ismael e tutta la famiglia!!