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Attualità

Asti: petizione on line contro ogni ipotesi di un nuovo maxi centro commerciale

Chiesto un dialogo e un confronto con i cittadini prima di procedere con la conversione dei terreni che aprirebbe la strada ad un nuovo polo commerciale

Ad Asti i cittadini si mobilitano per raccogliere firme contro il progetto del nuovo terreno commerciale nella zona vicino al Borgo

“No al nuovo centro commerciale, sì ad ambiente e valorizzazione della nostra città”. E’ questo il titolo della petizione on line lanciata da  “Asti Rifiuti Zero” una volta appreso che il Comune ha deciso di procedere con la trasformazione urbanistica di un grande terreno “a servizi”, dove si pensava di costruire il nuovo palazzetto dello sport, in “area commerciale”.

Si tratta di un terreno da 45.000 mq, di proprietà dell’Ente e nei pressi del Borgo, che potrebbe in futuro ospitare un insediamento L2 di circa 12.000 mq destinati alla vendita effettiva, parcheggi, sottoservizi, etc., con un introito per le casse del Comune tra 4 e 5 milioni di euro (base d’asta).

La raccolta firme, per dire no a qualsiasi altro insediamento commerciale nella zona di via Maggiora, ha già incassato oltre 300 sostenitori e punta ad arrivare a quota 500 prima di essere consegnata nelle mani del sindaco di Asti Maurizio Rasero.

“Nel momento storico in cui ci troviamo, caratterizzato da sconvolgimenti climatici e pandemie che spingono scienziati e governanti ad interrogarsi sulla necessità di rivedere vecchi modelli di sviluppo e puntare su una nuova economia che metta al centro la sostenibilità, ad Asti viene proposta l’ennesima colata di cemento con il progetto di un nuovo centro commerciale – scrivono i proponenti – Noi diciamo no, pronti invece a sostenere tutti quegli interventi mirati a combattere il consumo di suolo, riqualificando le aree verdi della nostra città, a rimanere al fianco dei piccoli commercianti, perennemente penalizzati dalla concorrenza iniqua con la GDO. Non bisogna credere alle favole: chi viene da fuori città per far spese nel Centro Commerciale svuota lì le proprie tasche e non porta un euro alle periferie”.

“Interrompere un trend non più applicabile alla città”

Firmando la petizione si chiede di “interrompere un trend che non è applicabile ad Asti, città con un bacino di abitanti troppo piccolo per poter sopportare una tale prolificazione di grandi catene commerciali: la città è satura, il rischio è quello di scatenare una guerra fra poveri”.

“Chiediamo che venga aperto il dialogo alla cittadinanza, alle associazioni di categoria e portatori di interessi diffusi in modo da valutare insieme i pro e i contro sotto ogni punto di vista, prima di un definitivo via libera al progetto – concludono i promotori della raccolta firme – Costruendo un nuovo centro commerciale non faremo altro che condannare a morte i piccoli commercianti e ostacolare quella svolta ecosostenibile oggi così necessaria”.

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Una risposta

  1. commercio= concorrenza, prezzi calmierati possibile scelta.
    possibilità di lavoro

    riqualificare aree verdi… magari!
    è una vita che sono da sistemare…

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