Settembre 2011. Da piazza Catena si leva l’ennesimo appello degli ambulanti agli amministratori comunali di allora con il quale si chiede di rilanciare l’area, sempre più ridotta in quanto a presenze, specie in settimana. A dicembre 2021, oltre 10 anni dopo, la situazione del mercato di piazza Catena è peggiorata drammaticamente e ancora una volta sono alcuni operatori, quei pochi sopravvissuti, a chiedere al Comune di intervenire «prima che sia troppo tardi». Ad accoglierci in un’area mercatale praticamente vuota, ad eccezione di quattro banchi, di cui due produttori agricoli, sono Monica Brignolo e Vittorina Mirigliani. Due colleghe che da anni lavorano nella piazza e che sono state testimoni di una lenta, ma progressiva decadenza, dello storico mercato di Asti.
«Il sabato arriviamo a essere una trentina di banchi, – spiegano – ma durante gli altri giorni della settimana siamo tre o quattro produttori, più due commercianti. Da quando si è aperto il mercatino di Natale abbiamo perso il 50% degli incassi e questo perché, soprattutto al sabato, c’è gente che arriva qui, parcheggia e va a visitare il Magico Paese di Natale tenendo occupati i parcheggi disponibili. Avessero almeno messo qualche casetta di Natale qui, invece nulla». In piazza Catena gli ambulanti non hanno molto di cui festeggiare anche perché la “scenografia” della piazza non richiama per nulla le feste di fine anno. «Il Comune non ha messo una sola luce natalizia in piazza Catena – continuano Monica e Vittorina – perché ha preferito investire nel centro, quasi che qui fossimo periferia. Abbiamo più volte chiesto di poter allargare i banchi, ma ci è stato detto di no e se lo facessimo rischieremmo multe molto salate. È ovvio che in queste condizioni il mercato non è attrattivo per nuovi operatori e anche chi prova per alcuni giorni alla fine decide di lasciare perdere perché i guadagni sono davvero pochi».
In effetti, quando siamo di piazza Catena, ci sono quattro banchi e solo due clienti che acquistano merce per poco più di 2 euro.
«Succede proprio questo, – continua Mirigliani – ci sono giornate nelle quali portiamo a casa 20 euro e questo succede anche perché ci sono persone che vengono, guardano la merce sul banco e chiedono prodotti fuori stagione che non abbiamo. È ora quindi di dire ad alta voce che noi operatori di piazza Catena siamo coltivatori locali, vendiamo prodotti a km/0, prodotti di Asti, di stagione che non vengono però valorizzati».
Secondo Monica e Vittorina ad aggravare la situazione di un piazza già in crisi da tempo è stata la decisione dell’amministrazione Rasero di limitare i banchi solo a una metà della piazza e di lasciare l’altra metà come parcheggio. Decisione che risale all’estate del 2019, presa dall’assessore al commercio Marcello Coppo che si era reso disponibile ad un confronto con gli operatori per cercare di trovare nuove idee su cui lavorare. Confronto che sembra non esserci stato dal momento che gli operatori di piazza Catena non solo si sentono abbandonati, ma lamentano di non aver più visto il sindaco da troppi anni. «Né il sindaco Rasero né l’assessore Coppo hanno dimostrato di voler valorizzare questo mercato – aggiungono le due coltivatrici – Perché Rasero, anziché farsi i selfie al mercatino di Natale, non viene qui? Parla spesso del Mercatino di Campagna Amica, ma di questo mercato non si interessa affatto».
Ciliegina sulla torta è la presenza di auto che attraversano tranquillamente l’area mercatale, o quel che ne resta, forse pensando che la presenza di soli quattro banchi annulli il divieto di accesso con le auto durante lo svolgimento del mercato. Un paradosso che di certo non aiuta ad attirare clienti o nuovi operatori sulla piazza.