Il Ferragosto non ha fermato gli attivisti e i cittadini fermamente contrari al piano di contenimento dei piccioni che la Provincia di Asti ha varato a fine luglio con validità immediata.
Ma una dimostrazione di quanto sia sentito questo problema arriva anche dal fatto che in poche ore sono stati occupati tutti i posti per il primo corso di formazione per abbattimento dei piccioni che si terrà domani, mercoledì.
Il piano, infatti, prevede che l’elimazione in volo possa essere compiuta dai regolari possessori di porto d’armi che abbiano frequentato questo corso di abilitazione della durata di qualche ora.
La risposta è stata così massiccia che la Provincia ha già messo in calendario altri due corsi a settembre (il primo in data 4 settembre e il secondo a fine mese ma con data ancora da fissare) cui ci si può iscrivere via mail all’indirizzo caccia.pesca@provincia.asti.it.
Intanto gli attivisti delle associazioni a tutela di natura e animali, dopo una azione di “mail bombing” agli uffici Caccia e Pesca della Provincia in cui esternavano la loro contrarietà, due giorni prima di Ferragosto hanno organizzato un sit-in sotto i portici per convincere l’Ente a fare un passo indietro e fermare l’esecutività del piano che prevede cattura attraverso le gabbie nei centri abitati e l’abbattimento in volo nelle zone rurali.
A fare da capofila alle associazioni ambientaliste e animaliste è Giuseppe Sammatrice del Circolo SEquS che conferma la richiesta urgente alla Provincia di convocare un tavolo tecnico con tutte le parti per valutare delle azioni di contenimento dei piccioni alternative a quelle proposte. Portando anche ad esempio quanto fatto in altre città d’Italia che hanno scelto la via della sterilizzazione come metodo non cruento di abbattimento della presenza di volatili.
Ribadendo un punto di vista anche legale che vede l’abbattimento e la cattura come metodo che viola le leggi sempre più stringenti sul benessere animale.