Il concorso letterario “Essere sé stessi”, promosso dall’assessorato alla Cultura di Asti sul mondo omosessuale, sta scatenando indignazione tra i soci di Asti Pride.
“Questa conferenza – ha esordito Patrizio Onori, di Asti Pride – è stata indetta perché crediamo siano stati superati dei limiti, non tanto per il premio letterario in sé, quanto perché è necessario dire all’opinione pubblica come stanno realmente le cose e perché, se questa amministrazione pensa che basti un premio letterario per poter raccontare di stare facendo qualcosa di concreto per la comunità LGBTQI, sta mentendo”.
L’attuale amministrazione, secondo Asti Pride, non ha mai fatto nulla ma ha semplicemente messo in campo azioni di facciata che si aggiungono ad altre del passato senza mai attuare una politica vera, “non solo – aggiunge Onori – ci sono anche atteggiamenti che remano contro come, nell’ultimo Pride, il percorso, i finti problemi o la vicenda del sottopasso; quindi all’amministrazione diciamo che, se vuole veramente mettere in pratica politiche di inclusione sulla comunità LGBTQI+, deve convocare le associazioni, confrontarsi e capire la situazione; noi – continua Patrizio Onori – abbiamo già fatto proposte e dato soluzioni a cui è stato risposto no”.
Tra le proposte rifiutate quella di entrare, come Comune di Asti, nella rete RE.A.DY. “strumento funzionale e organizzato – dice Onori – che permetterebbe di contrastare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, aprire tavoli, fare meeting nazionali ecc.”, tutte pratiche che migliorerebbero la qualità di vita delle persone interessate.
“Pazienza – commenta Vittoria Briccarello, consigliere di Uniti si Può – se non sarà la rete RE.A.DY. dovrà però essere altro; questo premio letterario – prosegue – da solo non basta, può essere un punto di partenza per una collaborazione ma, insieme, devono esserci azioni pratiche a sostegno della comunità che soffre. Da parte mia – conclude Vittoria Briccarello – mi rendo disponibile per studiare iniziative, rispiegare cos’è la rete RE.A.DY. e molto altro”.
A breve (17 maggio) ci sarà poi la giornata internazionale contro l’omofobia che, con un flash mob in piazza San Secondo, sarà incentrata sulle famiglie omogenitoriali, occasione per presentare un’interpellanza in cui si richiede nuovamente di aderire come Comune di Asti alla rete RE.A.DY….. “Rete che per il comune non avrebbe nessun costo” sottolinea Antonia Adurno.
“Penso che da parte dell’assessore Candelaresi – conclude Vittoria Briccarello – ci sia buona volontà ma manchi la consapevolezza o il coraggio per battersi a favore di azioni concrete e giuste”, “c’è la voglia di stupire – soggiunge Onori – ma, alla fine, si ferma tutto lì”.
Nella foto, da sinistra: Vittoria Briccarello, Antonia Adurno, Patrizio Onori e Paolo Magari.