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Attualità
La pratica

Asti, prime conferme su un nuovo centro commerciale in via Maggiora

Gli assessori Amasio e Bovino replicano ai Verdi, ma il confronto è ancora aperto

In Consiglio comunale è stata discussa l’interpellanza sulla pratica urbanistica che, una volta approvata, aprirà le porte al possibile arrivo, in via Maggiora, non distante dal Borgo, di un nuovo maxi insediamento commerciale. A presentare l’interpellanza è stato il consigliere di opposizione Gianfranco Miroglio (Verdi) sollevando molti dubbi sull’opportunità di vendere terreni comunali per cementificare ancora, portando ad Asti un ulteriore centro commerciale nonostante l’offerta sia già adeguata. Tutto ciò, ha spiegato Miroglio, «senza dimenticare gli effetti che avrebbe sul piccolo commercio, sul traffico e sull’ambiente». Due le risposte arrivate in aula.

La prima dell’assessore all’Urbanistica Monica Amasio: «La pratica è del 2019 quando il Comune aveva espresso la volontà di procedere al riconoscimento della nuova porzione di localizzazione L2 nell’area già destinata al nuovo Palasport. Il progetto non ha mai preso piede e nel 2019 è iniziato l’iter amministrativo del nuovo riconoscimento, molto lungo, che ha visto l’approvazione in Regione il 23 aprile 2021 dell’accordo di programma. C’è però da dire che siamo al sesto anno di amministrazione Rasero ed è la prima volta che si presenta una pratica per un nuovo insediamento commerciale».

Replica anche l’assessore al Commercio Mario Bovino: «Oggi non sappiamo ancora quale insediamento verrà effettuato, ma andiamo a rivalutare un’area e, secondo me, diventerà un’opportunità economica per il Comune, per la città, per creare posti di lavoro e un indotto per le imprese. Se ci sarà un’offerta la vedremo tutti insieme, ci confronteremo con la giunta, con la maggioranza e la minoranza, e faremo le giuste valutazione per approfondire l’eventuale proposta».

Repliche che non hanno però tranquillizzato il consigliere Miroglio: «Credo che non siano premature determinate preoccupazioni. – ha detto – A mio vedere sarebbe una “valorizzazione” di tipo squisitamente economico con risvolti che son ben presenti alla sensibilità di tutti noi. Abbiamo un centro storico che si è gradualmente depauperato in parte per l’insistente arrivo sul territorio dei grandi centri commerciali. Passeggiare per Asti, in centro, è abbastanza desolante, ma è sotto gli occhi di tutti che anche la proposta dei posti di lavoro, in qualche modo barattata con la concessione di un pezzo del nostro territorio a operazioni di questo tipo, ci ha spesso lasciati abbastanza poveri».

Chiusure e aperture nel 2022

Difficile fare previsioni sugli effetti che provocherebbe sul commercio locale un potenziale progetto di cui si conosce ancora poco, ma sappiamo che dal 1° gennaio al 30 novembre del 2022 nel comune capoluogo ci sono state 60 nuove aperture di esercizi di vicinato (sotto i 250 mq) e 40 cessazioni definitive della stessa tipologia di attività. Sono state anche autorizzate 2 medie strutture di vendita, una di generi misti e una extra-alimentare). In totale ad Asti ci sono oggi 2.084 esercizi di vicinato che “convivono” con le attuali grandi superfici di vendita.

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