In corso Alessandria
Un altro “pezzo” di corso Alessandria è destinato a cambiare faccia rispetto a come siamo abituati a vederlo.
Parliamo dell’area ex Scagnetti, all’altezza dei numeri civici 216/218 che ha visto pochi giorni fa anche l’ultimo eroico inquilino “commerciale” gettare la spugna, chiudere e annunciare il suo trasferimento.
E’ il Risto-pub Regli che da qualche giorno ha chiuso definitivamente e sta procedendo al trasferimento di cucine e arredi al Dlf dove è prevista l’inaugurazione il 15 dicembre.
Prima di lui, un anno e mezzo fa, ad andarsene da quella struttura commerciale è stato Cuore Bio della Cooperativa della Rava e della Fava che lì aveva realizzato il suo terzo punto vendita cittadino. Più risalente l’addio di una grande attività di commercio di materiale elettrico, trasferitosi addirittura nel Torinese.
E così, sulla direttrice cittadina commercialmente più appetibile e sviluppata, si è creato il deserto.
Perchè si sta svuotando?
Le ragioni? A sentire chi se ne è andato vanno ricercate negli affitti troppo alti rispetto al tipo di struttura occupata che presenta notevoli problemi di infiltrazioni dal tetto, di impianti, di illuminazione esterna, di parcheggi.
«I clienti avevano paura ad arrivare fin da noi»
«Mi spiace molto lasciare questa sede – ammette il titolare di Regli – Qui ho investito anche molto denaro ma ormai è un locale spento, morto. Non c’è abbastanza illuminazione per segnalare che siamo qui e tanti clienti ci hanno confidato che hanno paura a raggiungerci. E non posso dare loro torto, abbiamo paura anche noi a volte».
Un insediamento a metà
Questo perché i locali mai affittati come i vecchi uffici della concessionaria Scagnetti sono diventati, nel tempo, non solo il regno di piccioni che hanno steso uno strato uniforme di deiezioni a terra, ma anche di senzatetto che si rifugiano sul pianerottolo alla cima della piccola rampa di scala di accesso. Addirittura ci sono state delle famiglie sotto sfratto che hanno tentato di “sfondare” per sistemarsi sopra, abusivamente.
Problemi a conoscenza della proprietà che non li minimizza né li nasconde.
Era già pronto un progetto oggi tramontato
«Conosciamo bene le criticità di quella struttura – afferma Alessandro Malchiodi della milanese Bel Real Estate Group, proprietaria dell’immobile – Noi siamo investitori immobiliari e avevamo acquistato tutto l’immobile per metterlo a reddito. Qualche anno fa, consapevoli della necessità di metterci mano, avevamo pensato ad un progetto di restyling (nella foto sotto il titolo) affidato ad un architetto milanese che aveva studiato un adeguamento per una riconversione in un piccolo parco commerciale.
Con lavori che puntavano ad aumentare il numero di parcheggi e ad eliminare la tettoia che oscurava le attività commerciali più arretrate, come il risto pub. Ma oggi, con l’uscita anche dell’ultimo inquilino – prosegue ancora Malchiodi – quel progetto non è più percorribile.
Così siamo lavorando ad una ristrutturazione totale della struttura che verrà abbattuta e ricostruita con un progetto che non avrà più nulla della sagoma attuale».
Diventerà un piccolo parco commerciale di alto prestigio
In realtà si tratta di un progetto di massima perché questa volta la Bel Real Estate Group non vuole fare passi falsi. «Prima di definirlo, procederemo con la ricerca di un pool di futuri inquilini con i quali concordare una struttura molto prestigiosa, sui pilotis per recuperare un maggior numero di parcheggi. Stessi volumi ma completamente stravolti nella distribuzione». Si parla di circa 2800 metri quadrati cui aggiungere circa mille metri quadri di parcheggio. In attesa del nuovo progetto e dei lavori, quella che era stata la sede di una delle concessionarie più frequentate della città, rimarrà deserta e al buio.