Sono corridori un po’ speciali, che mettono insieme la loro passione per la corsa con la sensibilità verso l’ambiente. Sono gli “ecorunners” che praticano il plogging, nuova disciplina che prevede appunto di raccogliere rifiuti lungo la strada in cui si corre.
Un fenomeno sportivo in crescita, tanto che ne è nato un primo Giro d’Italia che ha avuto in Asti la sua 17.ma tappa.
E sono stati un centinaio gli ecorunnersi che, suddivisi con quattro carrettini, hanno raccolto oltre 450 kg di rifiuti poi conferiti all’Asp.
Capitani delle squadre sono stati Gianfranco Chiaranda con la supervisione di Michele Narciso, Nicola Lazzaro, Naldo Turello e Anna Nettini.
Paolo Cavaglià, che ha condotto la tappa astigiana con un incontro in piazza Statuto alla presenza del sindaco Rasero e del delegato Coni di Asti, Lavinia Saracco ha poi dato voce a Paola Nebiolo che ha cantato tre brani musicali. La partenza della singolare tappa è stata data dal sindaco e dall’ex ristoratore Piero Fassi.
Gli ecorunners si sono poi ritrovati al campo scuola di via Gerbi per consegnare quanto raccolto durante i loro percorsi nei dintorni. Ad attenderli, oltre al sindaco Rasero, all’assessore all’ambiente Piero Ferrero e alla Saracco, hanno trovato anche gli sbandieratori del Borgo Jorio, il vescovo di Asti, Ivana Ristovka rappresentante dell’Associazione Internazionale per l’ambiente che fa capo al saggista e agronomo Roberto Cavallo e il campione mondiale di plogging Pietro Olocco che, insieme a Barbara Lupo ha consegnato a tutti le medaglie ricordo della tappa.
Alla fine della manifestazione è stata scoperta la panchina disegnata con i colori di Asti che porta una targhetta a ricordo dell’evento. Subito dopo è stata messa a dimora una piantina benedetta dal vescovo.