Sorvolando sul giudizio che si può dare alla discutibile “moda” che si è radicata da qualche anno fra gli amici delle coppie che si sposano, impossibile non registrare che, dal territorio più rurale si sta rapidamente spostando anche in città.
Da una settimana circa, all’ingresso ad Asti dalla zona Ovest, alla rotonda che si trova al centro di corso Torino, corso XXV Aprile e corso Ivrea, campeggia un grande striscione realizzato srotolando metri e metri di cellophane con una scritta in rosso (e non solo) riferita, evidentemente, al matrimonio di A. ed S. che si è tenuto il 25 agosto. E tale striscione è anticipato, sempre per chi arriva da Villafranca, da altri “assaggi” già in frazione Bramairate e poi alla rotonda del Palucco.
Un esempio, questo, preso fra i tanti che costeggiano rotonde e segnali stradali di tutta la provincia. Ma chi trova tempo e voglia di metterli (senza autorizzazioni, va da sè) perchè non trova altrettanto voglia e tempo di toglierli subito dopo la cerimonia? Oltre al fatto che rappresentano un ostacolo e una distrazione alla circolazione stradale essendo piazzati in bella vista in punti cruciali, al primo temporale o, semplicemente, con il passare del tempo, finiscono in brandelli e nell’ambiente circostante si disperde della plastica di cui si può fare decisamente a meno.