L’abbattimento di un pioppo nei pressi del parco giochi del parco Biberach di Asti ha gettato nuova benzina sul fuoco del dibattito sulla gestione del verde pubblico da parte dell’amministrazione comunale. È ancora una volta il Circolo SEquS Sostenibilità Equità Solidarietà, in particolare il coportavoce Giuseppe Sammatrice, a puntare il dito contro le politiche ambientali del Comune.
«Le motivazioni addotte dall’assessora Morra possono apparire fondate se considerate singolarmente, ma perdono coerenza se inserite in un contesto più ampio, fatto di numerosi episodi simili che si susseguono da anni e che delineano una linea politica che sembra trascurare il valore del patrimonio arboreo cittadino – commenta Sammatrice – Dal 2020 a oggi, l’elenco degli abbattimenti è lungo e, in diversi casi, non accompagnato da adeguate opere di compensazione o ripiantumazione».
Da SEquS ricordano che nel 2020 in corso Rosselli furono abbattiti degli alberi, in seguito a un violento nubifragio, mai sostituiti se non grazie all’iniziativa dei residenti; nel 2021 fu la volta di corso Matteotti dove «una significativa parte dell’alberata venne abbattuta dopo pesanti capitozzature, ma la ripiantumazione è stata parziale e poco efficace». Più di recente vengono ricordati i casi di viale Pilone (platani rimossi e mai sostituiti) o di corso Savona, forse il caso più clamoroso, «quello dei platani abbattuti per far spazio a un progetto controverso di riqualificazione viaria». «L’intervento ha provocato una forte reazione da parte di cittadini e comitati, culminata in segnalazioni e ricorsi ancora oggi pendenti. Si attende l’esito delle valutazioni da parte della Corte dei Conti, – continua Sammatrice – che potrebbe fare luce sulla correttezza dell’operazione e sull’utilizzo delle risorse pubbliche».
Per questo motivo il Circolo SEquS torna a sollecitare l’amministrazione a discutere e approvare il Regolamento del Verde, «condiviso pronto per l’adozione in consiglio comunale, ma che giace ancora nei cassetti dell’assessorato, in attesa di essere discusso e approvato».
«Il verde urbano è un bene comune, fondamentale per la salute pubblica, il decoro della città e la qualità della vita dei cittadini – conclude Sammatrice – Asti rischia di diventare una città sempre più grigia, con spazi verdi ridotti e sacrificati in nome di una logica che privilegia il cemento e l’asfalto. Auspichiamo un cambio di rotta, fondato su una gestione trasparente, partecipata e realmente attenta alla tutela dell’ambiente urbano. È una responsabilità che riguarda tutti, ma soprattutto chi oggi ha l’onere e l’onore di amministrare: ricordiamoci che le scelte di oggi avranno conseguenze dirette sul benessere delle future generazioni».
[nella foto il coportavoce del Circolo SEquS, Giuseppe Sammatrice]