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Asti, studente in tv nella miniserie “Fuochi d’artificio” sui ragazzi partigiani

Riccardo Giovetto ha girato alcune scene della fiction girata sulle montagne dell’alta Val di Susa.

Una storia di amicizia, di Resistenza, di amore e di consapevolezza precoce di come anche ragazzini di 12 anni possono contribuire alla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. E’ quella raccontata dalla nuova fiction Rai1 che partirà il 15 aprile, in prima serata e che avrà anche una presenza astigiana: il braccio destro di Bottero, il “cattivo” della serie composta da sei episodi doppi che culmineranno nel finale il 25 Aprile, data scelta non a caso.
Il giovane attore astigiano è Riccardo Giovetto, oggi 15enne e studente del primo anno al liceo Scientifico Vercelli. Quando ha girato le scene, di anni ne aveva 13 ed era ancora alunno della scuola media Martiri.
«Nelle vacanze fra seconda e terza media – racconta il padre Marco, titolare del distributore di carburanti di via Foscolo, accanto alla sede Croce Rossa – Riccardo aveva espresso la volontà di cimentarsi in qualche lavoretto per capire quale scuola superiore scegliere. Mentre facevamo qualche ragionamento in famiglia, è uscita la notizia del casting per una serie che sarebbe stata girata relativamente vicino, sulle montagne della Val di Susa. Così, quasi per gioco, abbiamo risposto al primo questionario on line, mandato foto e fatto fare il provino, sempre da remoto».
Riccardo è piaciuto subito ed è stato richiamato già direttamente a Bardonecchia dove nell’estate del 2023 sono state girate le scene.
“Fuochi d’artificio”, questo il nome della serie diretta da Susanna Nicchiarelli, racconta di quattro amici appena dodicenni che, nel 1944, sognano la fine della guerra e scoprono che la loro età li esonera da sospetti e perquisizioni dei soldati tedeschi. Così decidono di fare la loro parte nella lotta partigiana e insieme danno vita all’identità di un’unica persona, “Sandokan”, il misterioso e fantomatico ribelle che darà filo da torcere a fascisti e nazisti della valle.
Scene girate fra Bardonecchia, Sauze d’Oulx e altri centri dell’Alta Val di Susa.
«Sono tre le scene in cui compare Riccardo – racconta la madre Stefania Milani che ha accompagnato con il marito, il figlio la cui minore età ha permesso la presenza dei genitori sempre sul set – ed è stato bellissimo seguire da vicino le riprese. Lui si è divertito tantissimo e l’ha vissuta come una vera esperienza di vita, visto che da sempre è stato interessato alla storia e, in particolare, alle vicende partigiane».
Unica «fatica» quella di indossare costumi di panno pungenti con giacche e pantaloni spessi sotto il sole cocente della montagna d’estate.
«Particolare la pettinatura che veniva fatta ad ogni set con obbligo di non tagliare i capelli per tutta l’estate per esigenze di “parrucco”» dice ancora sorridendo Stefania che vive con la sua famiglia nella frazione di Serravalle.
Per Riccardo obiettivo raggiunto: ha lavorato nell’estate del 2023 anche se non avrebbe mai immaginato come attore. Un mondo, quello del cinema e delle fiction, che gli è piaciuto molto e ha già in animo di partecipare ad altri casting. Senza dimenticare l’impegno scolastico.

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