Lungo strascico politico e varie prese di posizione dopo la notizia della sospensione del corso di enogastronomia alla sede di Asti dell’Istituto Penna a seguito della marcia indietro della Provincia nonostante un primo sostegno e l’approvazione insieme a quella della Regione Piemonte.
Poco fa è intervenuto il consigliere regionale del M5S Sean Sacco che scrive: «Abbiamo presentato un’interrogazione in Consiglio regionale sulla mancata attivazione del percorso di Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera all’istituto di istruzione superiore “G. Penna” di Asti. A fine 2022 l’istituto aveva richiesto l’attivazione del percorso di studi, da affiancare a quello già attivo nella succursale di San Damiano. Dopo l’ok della Provincia e il successivo dimensionamento della rete scolastica, anche la Regione aveva dato il suo via libera, sottolineando come non esistesse alcun pericolo di sovrapposizione con la sede di San Damiano, che ha un bacino di riferimento diverso da quello di Asti. Quanto accaduto successivamente è piuttosto spiacevole.
L’Agenzia di Formazione Professionale delle Colline Astigiane di Agliano ha preso posizione contro l’avvio del nuovo indirizzo scolastico e lo stesso ha fatto il Consigliere provinciale, nonché sindaco di San Damiano, Davide Migliasso. Nei giorni successivi la Provincia ha spedito una lettera al Dirigente Scolastico del “G. Penna”con una relazione tecnica che evidenziava come il nuovo percorso di studi avrebbe interferito con quello già attivo a San Damiano. Una posizione totalmente in contrasto rispetto a quella assunta in precedenza.
Vista la situazione, il Dirigente Scolastico ha scelto di mettere da parte l’attivazione del nuovo indirizzo, non ritenendola più opportuna.
Dalla Regione Piemonte ci aspettiamo un chiarimento. Crediamo fortemente che l’offerta pubblica vada favorita il più possibile specie quando – come in questo caso – è un’occasione per valorizzare il territorio, le eccellenze locali e l’occupazione, promuovendo la partecipazione scolastica e predisponendo le basi per una ricaduta economica sul territorio».
Nei giorni scorsi era intervenuto, a livello locale anche il consigliere di minoranza del Comune e della Provincia di Asti Mario Malandrone, insegnante e profondo conoscitore della scuola astigiana: «Pur stimando il prezioso e utile lavoro, in termini di formazione dell’Agenzia formativa“Colline Astigiane” – si legge in un passaggio delle sue corpose riflessioni – che è stata ed è un‘eccellenza, non posso immaginare che dovremmo rinunciare a un percorso di Istruzione sul nostro territorio. E allora mi sto chiedendo che avviene in Provincia, quali tentennamenti si stanno avendo rispetto ad una decisione già presa? Ho aspettato ben quasi due mesi a capire che capitasse, per il grande rispetto che ho per colleghi, uffici e per il mondo dell’istruzione lasciando che le parti si incontrassero, ma si sono palesate evidenti prese di posizioni giornalistiche che mi hanno fatto pensare che tale tentennamento sia portato da interessi contrapposti.
Dopo un’ottima decisione presa, ora ci lasciamo in qualche modo influenzare da Enti che non fanno parte del mondo dell’Istruzione Pubblica? Lasciare “in solitudine” , “senza gli impegni presi in delibera” un Istituto Scolastico sarebbe
davvero un precedente non bello per l’immagine del territorio. Un territorio a vocazione turistica e enogastronomica come il nostro, dovrebbe promuovere un percorso di Istruzione come questo che avvia il percorso nel capoluogo di Provincia. Mi auguro che non si confonda “Formazione professionale”, con “Istruzione” : due mondi diversi. Ho votato una delibera sul dimensionamento che conteneva questa Proposta alla Regione e faremo una pessima figura a non accompagnare con impegni e sostegno tale nascita.
Se ciò dovesse accadere, quale fiducia potrebbero riporre le Istituzioni Scolastiche pubbliche
in futuro su un piano di dimensionamento predisposto dalla Provincia».
Anche il M5S locale è intervenuto, per voce del consigliere comunale Massimo Cerruti: «Non stentiamo a credere che le parole del Preside del Penna siano cariche di amarezza. Per Asti, perdere una tale occasione potrebbe rivelarsi un boomerang non sono occupazionale ma anche sociale. Siamo di fronte all’ennesimo “regalo” ai privati e ad altre logiche, in perfetta linea con quanto accade a tutti i livelli di governo a trazione centro-destra.
Ci teniamo a sottolineare che non esistono vizi procedurali, non ci sono sovrapposizioni di corsi, in buona sostanza non sono in essere condizioni tali da far pervenire ripensamenti sul progetto e sulla possibilità di sviluppare il percorso professionale proposto dall’istituto. Non solo, apprendiamo dalla lettera colma di rammarico del Preside, che molte erano le iniziative pensate dalla scuola per venire incontro alle esigenze degli alunni e delle famiglie, come ad esempio il trasporto per inviare gli allievi della classe di Asti presso la cucina di San Damiano per procedere ai lavori di ristrutturazione necessari, oppure l’acquisto autonomo di dotazioni e arredi per l’implementazione delle cucine. Tutto rimasto inascoltato. Si tolgono preziose opportunità di crescita e si dirottano, nuovamente, lontano dalla nostra città tanti giovani che potrebbero trovare occupazione grazie ad una formazione specifica e, magari, in futuro aprire nuove attività».