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Asti: tolleranza zero contro chi insudicia la città

L’ASIAP, Associazione Senegalo Italiana Asti e Provincia, in collaborazione con altre associazioni, ha voluto organizzare un giorno di pulizia straordinaria del quartiere di corso Matteotti

Asti: in corso Matteotti saranno installate nuove telecamere anticrimine

Corso Matteotti, soprattutto la zona compresa tra piazza Marconi e il giardino delle Brusaje, non deve più essere percepita come un luogo abbandonato a se stesso, dove non esistono regole e dove i residenti hanno paura ad uscire di casa dopo il tramonto. L’area, nella quale vivono molti immigrati extracomunitari, è da tempo attenzionata dall’amministrazione comunale alla quale, quasi ogni giorno, viene segnalata la presenza di persone che bivaccano, infastidiscono i passanti, abbandonano rifiuti, etc. Ma presto tutto dovrebbe cambiare anche grazie all’installazione di nuove telecamere di sorveglianza che serviranno a monitorare tutto ciò avviene nel quartiere. Ad annunciarle l’intenzione di mettere nuove telecamere è stato il sindaco Maurizio Rasero su Facebook. Il messaggio lanciato a chi ha scelto Asti come nuova casa è stato chiarissimo: o ci si adegua alle regole, rispettandole, o si può andare via e cercare una casa altrove.

Ma se molti non rispettano le regole del vivere civile, altri, anch’essi immigrati, vogliono integrarsi realmente e lo hanno dimostrato qualche giorno fa armandosi di guanti, scope e palette per ripulire la strada dai rifiuti abbandonati.

L’ASIAP, Associazione Senegalo Italiana Asti e Provincia, in collaborazione con altre associazioni presenti sul territorio astigiano, ha voluto organizzare un giorno di pulizia straordinaria del quartiere. Un’idea nata in collaborazione con l’assessore Mariangela Cotto, il sindaco Rasero e la consigliera comunale Lombardi.

Le criticità nel cortile della scuola Cavour

Punto critico della zona è da sempre il cortile posteriore della scuola primaria Cavour «che si trova – fanno sapere Fall Amathi e Sara Vergano – in una situazione di assoluto degrado e pericolo per gli alunni che ci giocano». «Il cortile – continuano i due – non può essere più praticabile perché, quasi tutti i giorni, gruppi di persone si riuniscono davanti alle cancellate e si mettono a bere e a fumare buttando irrispettosamente bottiglie di birra o altri alcolici che si frantumano in mille pezzi nel cortile della scuola».

Atteggiamento che l’amministrazione non intende più tollerare e che l’installazione delle telecamere dovrebbe risolvere a breve. In una nota stampa si fa anche presente che «si dovrebbe attuare un costante monitoraggio, ad esempio con l’aiuto di assistenti sociali del S.E.R.T e non della polizia, perché non si vuole creare un’atmosfera punitiva che spaventi i cittadini, ma che faccia comprendere che prima di avere dei diritti si devono rispettare i doveri e che la pulizia e il rispetto dell’ambiente non possono esistere senza una buona educazione».

«L’educazione – concludono Fall Amathi e Sara Vergano – E’ la base dell’integrazione e del rispetto degli altri. Tutto ciò serve affinché le parole non siano prediche rivolte a chi si comporta già bene, ma devono arrivare anche a quelle persone che non sanno che cosa voglia dire rispettare la città e i suoi abitanti».

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2 risposte

  1. Va be’ che siamo ad Asti, ma si può dire che anche le bottiglie di vino vengono buttate e si frantumano in mille pezzi. Su, un po’ di coraggio.

    1. Qualunque bottiglia in vetro gettata a terra si rompe,ma la maggior parte di bottiglie rotte che troverà in giro saranno di birra, perchè la si può aprire in mille modi anche fuori casa, mentre è più difficile stappare una bottiglia di vino senza avere un cavatappi, a meno che non sia quella da 1,5 lt con il tappo a vite, molto scomoda da portarsi appresso. Oltretutto una bottiglia di birra la si trova in qualunque bar ad un prezzo molto più abbordabile rispetto ad una di vino.

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