Di nuovo tempi duri per chi è in attesa di fare l’esame per conseguire la patente di guida di auto o moto.
Ancora una volta è Carlo Farina, titolare dell’autoscuola San Pietro, a portare all’opinione pubblica i ritardi degli esami.
«La mia non vuole essere una polemica contro la Motorizzazione di Asti e chi vi lavora, perchè so che hanno problemi di carenza di organico come tante amministrazioni statali. Ma vorrei che fosse chiaro a tutti che non è colpa neppure delle autoscuole, se i tempi si dilatano così a lungo».
Se per gli esami di teoria le attese sono abbastanza in linea, è per quelli di guida che le cose sono precipitate nell’ultimo mese.
«Ci vogliono fino a 5 mesi per poter fare l’esame da quando noi terminiamo la preparazione dei candidati – dice Farina – e sono tanti, troppi. Intanto perchè i candidati devono continuare a fare guide in più di quanto necessitino per non “disimparare” quanto appreso per l’esame. Poi perchè non tutti vogliono la patente per andare a spasso, ma tanti la conseguono per ragioni importanti come lavoro, assistenza di parenti, decessi o malattie invalidanti di chi fino a quel momento, in famiglia, guidava l’auto».
Chiaro lo scopo dello sfogo del titolare dell’autoscuola: «Vogliamo sia chiaro che non è colpa nostra se i tempi di attesa sono così lunghi. Io ogni giorno ho la coda davanti all’autoscuola di candidati, genitori, nonni convinti che in questo modo non li “lasciamo” andare e sono costretti a fare guide in più. Non è vero, è un grande disagio anche per noi che ci trasciniamo dietro frotte di candidati da gestire. Ed è la stessa cosa anche per le altre autoscuole, lo so per certo».
E fa un esempio: «Per maggio avevo chiesto 6 sedute (ancora insufficienti rispetto alle richieste) e me ne hanno dato 4, a giugno ne ho chieste 7 per recuperare un po’ e mi è già stato detto che non le avrò. Come possiamo fare?».
La Motorizzazione, dal canto suo, deve fare i conti con la carenza di personale e la disponibilità degli esaminatori.
Fino all’inizio dell’anno gli esami rientravano in quel parametro di attesa di 4 mesi che, consideranto i 12 mesi di validità del foglio rosa, consentivano ampiamente il recupero in caso di bocciature. Ma con il pensionamento di un’esaminatrice e problemi di salute di altri, le “code” si sono di nuovo allungate, pur con il ricorso ad alcuni rientri pomeridiani o prefestivi.
In servizio vi è una quindicina di impiegati ma non tutti sono esaminatori. E ci sono le pratiche di ufficio da portare avanti, il cosiddetto back office.
In particolare, poi, i mesi di aprile, maggio e giugno risentono pesantemente dei numerosi “ponti” festivi che hanno ridotto ulteriormente le disponibilità degli esaminatori.
Considerando che poi a luglio, agosto e settembre è tempo di turni di vacanze estive, è probabile che il parametro di attesa inseguito dai vertici degli uffici sia sempre più difficile da perseguire arrivando a sfiorare i 6 mesi.
Senza contare che vi sono altri due pensionamenti in vista, circostanza che andrà ulteriormente a diminuire gli “spazi” per gli esami. E concorsi per nuove assunzioni non ce ne sono in vista.
Un problema che, va detto, riguarda le Motorizzazioni di tutta Italia.