Un 25 Aprile un po’ diverso dal solito quello che si è celebrato questa mattina al Bosco dei Partigiani su organizzazione dell’Anpi provinciale guidata dal presidente Paolo Monticone.
E non solo per il contenimento di partecipanti a causa delle restrizioni anti Covid.
Davanti alla lapide che ricorda come nella sola provincia di Asti furono oltre 5 mila gli aderenti alla Resistenza con 1200 morti e alla presenza del Prefetto dottor Terribile, del presidente della Provincia Lanfranco, del sindaco Rasero e di tutte le massime autorità civili e militari della città, l’Anpi ha voluto porre l’accento sull’altra metà del cielo partigiano: le donne.
Ricordate prevalentemente come staffette, in realtà ebbero ruoli molto più importanti nelle dinamiche della Resistenza e della partecipazione alla scrittura della Costituzione che fondò la moderna libertà sulle macerie della dittatura e della guerra mondiale.
Sono state ricordate Marisa Ombra, staffetta partigiana astigiana, vice presidente dell’Anpi nazionale, e Anna Bravo, ricercatrice storica di primissimo livello che ha dedicato la sua carriera accademica alla ricostruzione della Resistenza nel Monferrato. Donne che hanno onorato allora e oggi i valori partigiani, senza parole ma con i fatti, ognuna nelle sue competenze.
«Questo è un giorno irrinunciabile – ha detto il presidente Monticone – per i valori che rappresenta e che hanno fondato una democrazia e una pace giunta fino ai giorni nostri. Uomini e donne che, nonostante la giovanissima età della maggior parte di loro, seppero bene da che parte stare. Valori, quelli della Resistenza, che sono ancora presenti fra noi, declinati alle “guerre” moderne come quella contro la pandemia. Ed è per questo che voglio rivolgere un grande omaggio a medici, infermieri, Oss, volontari, Forze dell’Ordine, oggi tutti qui rappresentanti, per il lavoro che stanno facendo a difesa della nostra salute».
Nel suo intervento, il Prefetto ha portato esempi di eroismo partigiano lontani dalle nostre colline, ma non per questo meno importanti e ha invitato tutti a combattere l’indifferenza e l’intolleranza «perchè – ha detto – noi abbiamo gli anticorpi giusti per difendere le libertà degli uomini e ce lo hanno insegnato quei contadini che, 76 anni fa, hanno saputo respingere ciò che non era umanamente accettabile».
A seminare dubbi costruttivi sui quali riflettere è stato Paolo Lanfranco, presidente della Provincia di Asti che venne insignita esattamente 25 anni fa della Medaglia d’oro per i valori della Resistenza: «Siamo davvero liberi oggi? Davvero c’è quell’equità sociale, quella giustizia, quelle pari opportunità previste dalla Costituzione figlia della Resistenza? Chi fa politica in questo Paese lo fa sempre seguendo il “faro” della nostra Carta fondante? Ricordiamoci, ogni volta che alziamo lo sguardo sulle nostre colline, che anche in questi luoghi sono affondate le radici della Costituzione».
La cerimonia ha rivissuto, attraverso tre lettori (Maurizia Giavelli, Sara Bertocco e Francesco Migliore), i pensieri e le riflessioni di Marisa Ombra, Anna Bravo e Piero Calamandrei.
Prima di salutare il presidente Monticone ha anticipato al Sindaco Rasero che l’Anpi sta predisponendo una proposta di gestione del Bosco dei Partigiani per onorarne l’intitolazione e per restituire a più cittadini possibili la fruizione di questo polmone verde.
A chiudere la commozione che solo la musica può regalare: prima con l’inedita ballata “Staffetta Partigiana” dedicata a Marisa Ombra, nome di battaglia “Lilia” scritta ed eseguita da Daniele Dal Colle che l’ha cantata e suonata con la collaborazione di Marco Maldarizzi e poi con l’immancabile “Bella Ciao” che riassume in note lo spirito partigiano.