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Attualità
8 marzo

Asti, un albero di mimosa alle donne in divisa per illuminare i luoghi della legalità e della solidarietà

Iniziativa della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Asti

Non un banale rametto di mimosa destinato a rinsecchirsi nel giro di un giorno, ma un alberello da mettere negli atri delle caserme e dei comandi per illuminare i locali e ricordare a tutti per tutti i giorni la presenza delle donne nelle forze dell’ordine. Questo il senso che ha guidato la Commissione per le Pari Opportunità della Provincia di Asti ad organizzare la cerimonia “8 marzo 2021  per le donne in divisa”. Un’idea della presidente Bianca Terzuolo con il supporto organizzativo di Giovanna Gado in collaborazione con la Confagricoltura di Asti e Garden Pregno.

Venerdì mattina, a porte chiuse e con accessi limitati a due donne per volta, in Provincia si è tenuta la consegna degli alberelli di mimosa a rappresentanti delle tante donne che, anche nell’Astigiano, ogni mattina indossano l’uniforme e si mettono a servizio del prossimo.

Così hanno ricevuto i vasi di mimosa le donne al lavoro presso la Polizia di Stato in ogni sua sede e specialità, quelle al Comando provinciale dei Carabinieri, Forestali compresi, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Vigili del Fuoco, Polizia municipale e poi le volontarie della  Croce Verde e della Croce Rossa.

«Simbolicamente dedichiamo a tutte le donne in divisa il nostro pensiero e la nostra gratitudine, per il loro impegno profuso sempre, ma ancora di più durante questa pandemia – ha dichiarato Bianca Terzuolo –  La nostra società è storicamente maschile, ma da venti, trent’anni a questa parte le donne si sono fatte strada conquistando posizioni .

Molte di loro hanno scelto ruoli operativi e con le proprie capacità sono riuscite a conquistare la stima dei colleghi. A queste donne, che conoscono il rispetto delle regole, l’impegno, il sacrificio e il coraggio, che a volte significa spingersi oltre i limiti, oggi noi dedichiamo la giornata internazionale della donna. Sono donne che hanno dimostrato di saper essere forti e coraggiose  quanto gli uomini».

Ha parlato di aziende in rosa, oltre 200 mila in Italia, il presidente di Confagricoltura Gabriele Baldi: «Sono circa il 28% della nostra provincia e si tratta spesso di esempi virtuosi».

Il Questore di Asti, Sebastiano Salvo, ha orgogliosamente ricordato come proprio la Polizia di Stato, esattamente 40 anni fa, riconobbe un ruolo a tutto campo delle donne in divisa, decretandone il diritto di pari opportunità.

Un traguardo raggiunto vent’anni fa anche dall’Arma dei carabinieri. « Vogliamo ringraziare le donne – ha detto il comandante provinciale ten. col. Pierantonio Breda – perché arricchiscono quella diversità straordinaria che c’è sotto un’unica divisa: diversità di incarichi, gradi, ruoli, generi, origini. Ogni militare sa che potrebbe sacrificare la propria vita per proteggere gli altri. E chi meglio di una donna sa cosa voglia significare dare la vita? Donare la vita? Sacrificare la vita?».

Particolarmente sentito l’intervento di Paolo Lanfranco, presidente della Provincia: «La Festa della Donna è per tutte le donne del mondo ma ci sono alcune di esse che, con passione e dedizione per la sicurezza, la salute, la resilienza, la prevenzione proteggono ogni giorno tutti quanti noi. Sono dottoresse, infermiere, soccorritrici, volontarie, vigili del fuoco, agenti di polizia, carabiniere, soldate: ogni donna che si impegna in questi campi ha di certo più energia dei colleghi uomini. Questo perché nel tempo le donne hanno dovuto affrontare difficoltà significative che non possono essere ignorate: pagamenti differenziati, divisioni di genere, comportamenti omofobi e mancanza di rispetto. Hanno lottato per essere quello che sono».

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