La voglia di stare insieme in amicizia e serenità per due o tre giorni è contagiosa e lo scorso anno Asti non fu immune da questo spirito: una città scettica, lenta all’entusiasmo, troppo spesso ripiegata su sé stessa fu travolta da una marea di persone, da una ventata di canzoni alpine, da cori e stand di ogni genere
Sono molti gli Alpini che da tutta la provincia di Asti si sono recati a Treviso per la 90a adunata nazionale, certamente portando nel cuore con un certo orgoglio il ricordo di un’altra adunata, l’89a, che si tenne ad Asti lo scorso anno praticamente negli stessi giorni.
A ripensarci oggi, fu proprio una gran bella festa, come sempre avviene quando gli Alpini pacificamente e con allegria invadono ogni anno una diversa città italiana, dai monti del Trentino alla Sicilia, perché l’Italia ha monti ovunque e molti dei suoi giovani, dal Nord al Sud, hanno portato con orgoglio la penna nera.
La voglia di stare insieme in amicizia e serenità per due o tre giorni è contagiosa e lo scorso anno Asti non fu immune da questo spirito: una città scettica, lenta all’entusiasmo, troppo spesso ripiegata su sé stessa fu travolta da una marea di persone, da una ventata di canzoni alpine, da cori e stand di ogni genere. Arrivarono in città 480.000 persone e furono 76.000 gli Alpini che sfilarono, fra cui 1300 astigiani.
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Renato Romagnoli