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Attualità
Il caso

Asti, una madre ci scrive: «Negata a mio figlio la possibilità di ripetere la prima superiore». Il preside replica: «Non c’erano più posti in classe»

Botta e risposta fra il preside e una famiglia cui non hanno accetto l’iscrizione per ripetere la prima liceo scientifico al Monti

La fine della scuola ha portato, come inevitabilmente accade ogni anno, ai sorrisi nella famiglie in cui le pagelle sono andate bene e alle preoccupazioni per quelle in cui, invece, i risultati non sono stati quelli sperati. Fra queste ultime sicuramente quelle dei ragazzi bocciati che devono fare pace con l’idea di far ripetere l’anno al ragazzo o alla ragazza che non ha superato quello appena passato. Ma a qualcuno questo viene negato.
Abbiamo ricevuto la lettera firmata della madre di un ragazzino bocciato in prima liceo scientifico Scienze Applicate dell’Istituto Monti di Asti che si è vista negare la seconda possibilità per il figlio di intraprendere quel corso di studi. Già, perché a fronte della bocciatura (mai minimamente messa in discussione dalla famiglia) e dell’intenzione di fargli ripetere l’anno, si è vista negare l’iscrizione. I motivi li spiega lei stessa.
«La seconda possibilità è l’opportunità grazie alla quale si può riparare a un errore, a uno sgarbo fatto o più semplicemente a superare uno sbaglio e correggerlo.
La seconda possibilità si concede ad un amico, a un figlio, a un dottore che commette un errore durante un intervento, al postino che suona sempre due volte, al salumiere che sbaglia sempre gli etti del prosciutto, a un bambino che non riesce a memorizzare le tabelline; la seconda possibilità, talvolta, si concede persino a chi ha commesso un crimine, un reato, un delitto.
Sembrerebbe quasi che una seconda possibilità sia concessa a chiunque, ad ognuno di noi… e invece no! – inizia lo scritto della madre molto amareggiata – Forse vale per tutto, tranne che nell’Istituto Monti di Asti indirizzo Liceo Scientifico-Scienze Applicate dove, chi dovrebbe essere la guida, fa sì che questa seconda possibilità non venga data ai suoi studenti e quindi mi viene da dire che questa scuola istruisce ma non insegna e punisce.
Seconda possibilità che non è stata concessa ai nostri figli, che hanno frequentato il primo anno al liceo e sono stati bocciati (giustamente aggiungo), quindi per i criteri della scuola non possono ripetere lo stesso anno».
Con grande educazione e pacatezza, la madre del ragazzino bocciato non riesce a capacitarsi di come venga negata la possibilità di ripetere l’anno. La prima superiore per giunta, quella che rappresenta uno scoglio importante per i ragazzini che, non dimentichiamolo, arrivavano da due anni di Dad causa Covid.
«La scuola si basa sulla democrazia, sul diritto allo studio e sull’obbligatorietà fino a 16 anni, sull’inclusione, sul rispetto dei ragazzi, sul benessere dei ragazzi. Ma, essendo un ente pubblico, si dovrebbe basare anche sulla trasparenza e riflettendo su questo aspetto mi sorgono diverse domande.
Come mai l’istituto Monti non ha nel suo regolamento la clausola della mancata possibilità di ripetere la prima al liceo scientifico, scienze applicate?
Gli organi collegiali, tanto importanti per la democrazia scolastica, non dovrebbero deliberare su una decisione tanto impattante e aggiungerei rara?
Visto che a febbraio il numero degli iscritti per le future prime è già quasi del tutto definito, non potrebbe l’Istituto, che manda comunicazioni via email su qualsiasi cosa riguardante la vita scolastica dei ragazzi, comunicare alle famiglie degli alunni “potenzialmente bocciati” questa mancata possibilità di ripetere la stessa classe?
Allora capirete anche voi perché a un genitore, che vede il proprio figlio discriminato, sorgono dei dubbi.
Perché se non è discriminazione questa, allora chiedo a voi che cosa possa essere considerata».

 

La replica del preside dell’Istituto Monti di Asti

Questa la replica del preside dell’Istituto Monti di Asti che sovrintende al Liceo Scientifico di Scienze Applicate cui fa riferimento la lettera.

«Sono costretto a ribattere ad un articolo redazionale de La Nuova Provincia dal titolo ”A mio figlio negata l’opportunità di ripetere la prima liceo scientifico”. Questioni così delicate riguardanti un caso reale, e quindi non considerazioni accademiche ed astratte, non dovrebbero a mio giudizio essere trattate con i toni scandalistici, lontani dalla pedagogia e dai valori educativi in discussione, sui media; stupisce che un giornale serio ed apprezzato pubblichi la versione di una parte senza verificare la veridicità di quanto affermato e soprattutto non acquisisca il punto di vista dell’altra parte.

L’Istituto scolastico A. Monti che ho l’onore di rappresentare legalmente ha sempre permesso ai ragazzi che hanno avuto un insuccesso scolastico di reiscriversi… sovente ad altro indirizzo. Anche quest’anno la scuola ha accolto la richiesta di alcuni ragazzi respinti;  per una serie di circostanze sostanzialmente riconducibili alle iscrizioni delle future classi prime, non vi è però disponibilità di posti per l’a.s. 2022/2023 sull’ indirizzo delle Scienze applicate in quanto le due future classi prime saranno composte da 30 studenti ciascuna, già in deroga al numero ordinario di 27 alunni per classe; tali iscrizioni sono avvenute secondo i tempi regolati dalle ordinanze ministeriali riguardanti le iscrizioni dei ragazzi che stanno completando il ciclo della scuola secondaria di primo grado.

Evidentemente è del tutto impensabile chiedere classi in più rispetto a quelle già autorizzate da parte degli organi del ministero; infine occorre ricordare che la reiscrizione dovrebbe essere subordinata al giudizio orientativo del consiglio di classe di provenienza, la cui competenza didattica è inopinabile, essendo i professori che lo compongono gli unici ad aver intrattenuto un rapporto di conoscenza serio e prolungato con i ragazzi.

Tutte queste spiegazioni sono state fornite alla famiglia che invece adduce ragioni di principio e di diritto allo studio che sono del tutto pretestuose, oppure ancor più discutibili di quanto viene lamentato; infatti nell’articolo, dove peraltro si legge più commento redazionale che testo della lettera, si suggerisce di comunicare alle famiglie già a febbraio la potenziale bocciatura: la bocciatura non si può preannunciare… mentre invece vengono mandate lettere durante l’anno scolastico riguardanti le insufficienze del fanciullo…. anche con l’invito alle famiglie a colloqui orientativi per ridurre l’insuccesso scolastico.

Tutto questo è supportato anche dal Regolamento d’Istituto, recentemente revisionato.

Ricordo infine che il nostro indirizzo di Scienze applicate è presente in altre due scuole della provincia di Asti dalle quali riceviamo ragazzi, e che non abbiamo escluso di poter accogliere la domanda di reiscrizione qualora si liberassero posti durante a fase di conferma delle iscrizioni dei ragazzi della terza media che hanno appena finito l’esame».

Professor Giorgio Marino

La nostra replica al preside

Prendiamo atto della replica del professor Marino che pubblichiamo integralmente così come è stata pubblicata integralmente la lettera della madre che ci ha scritto. Questo per sgombrare i dubbi su un intervento “redazionale” che avrebbe sovrastato i contenuti della lettera. Commenti redazionali che non sono entrati nel merito della vicenda ma hanno solo introdotto il tema del rammarico della madre. Sulla questione della replica, il professor Marino è stato  informato a tempo debito  dell’uscita di tale articolo e sull’opportunità di fornire le spiegazioni della scuola ma la risposta è arrivata fuori tempo utile per essere pubblicata contestualmente.

d.p.

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Una risposta

  1. Buon giorno. Io vivo a Padova ed è successa la stessa cosa a me. Io non ho intenzione di lasciar correre. Mio figlio ha diritto ad una seconda possibilità. Per sua scelta desidera riprovare. Il fatto che non ci venga permessa la seconda possibilità è inammissibile.
    Chiedo come possiamo tutelare il nostro diritto.
    Quali articoli di legge menzionare ecc.
    Grazie
    Patrizia

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