La loro multa, seppur ben fatta e abbastanza credibile, era finta, ma quella che hanno ricevuto dalla polizia municipale è tutt’altro che finta e ammonta a 420 euro. Il gruppo consiliare Uniti si può, rappresentato da Vittoria Briccarello e Mauro Bosia, è stato sanzionato per il volantinaggio effettuato nei primi giorni dall’attivazione degli stalli blu di piazza del Palio. Si trattava di foglietti verdi, con numeri di serie, codici a barre e altre informazioni rivolte al proprietario dell’auto, che apparentemente assomigliavano a verbali della polizia municipale.
In realtà il volantino “simil multa”, che riportava anche il logo di Uniti si può e la scritta Facsimile, era una finta contravvenzione nella quale si leggeva: “Per te ha pensato il sindaco Rasero che, travestito da ausiliario del traffico o vigile urbano, ti fa una contravvenzione rendendo la piazza Campo del Palio tutta a parcheggio a pagamento”. Però in tanti, non leggendo con attenzione il volantino, hanno davvero creduto di essere stati multati pur avendo pagato la sosta e, arrabbiati, si sono rivolti agli agenti della municipale mostrando il foglietto e chiedendo di annullare la contravvenzione.
«La prima multa in piazza del Palio l’abbiamo presa noi perché ci siamo permessi di protestare con un volantinaggio legittimo contro il parcheggio a pagamento. – commentano i consiglieri Briccarello e Bosia – La motivazione è del tutto pretestuosa; l’articolo citato nella sanzione si riferisce alle pubblicità legate ad attività economiche e non a una legittima attività politica. Siamo stati portavoce di 9.000 persone che hanno firmato contro questo provvedimento iniquo dei parcheggi blu e che non sono state ascoltate. L’articolo 21 della Costituzione è molto chiaro: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Nonostante ciò il Comune di Asti, tramite la polizia municipale, adesso pretende anche di multare chi diffonde volantini di critica all’operato del sindaco Rasero».
«Informiamo tutti gli astigiani che siamo abituati a far politica a nostre spese, senza rimborsi elettorali e senza partiti che ci danno dei soldi, soltanto con il sostegno dei nostri militanti e dei nostri elettori ed elettrici. Non saranno certo questi metodi a spaventare chi pensa che queste città meriti di più».