Gli Argonauti tornano a chiedere al sindaco azioni coraggiose per valorizzare la Cultura di Asti
Inizia un nuovo anno e l’associazione Gli Argonauti di Asti, che da tempo promuove incontri a tema e lancia proposte per migliorare la fruibilità del patrimonio culturale del capoluogo, in primis dei musei, torna alla carica e riporta al centro del dibattito politico la pedonalizzazione di piazza Roma e della zona museale. «Facciamo gli auguri di buon anno a tutti gli astigiani – commenta Gianni Bosso, portavoce del sodalizio – sperando che sia la volta buona e che la città si approcci in maniera differente alla cultura sia per contenuti sia per capacità innovativa. Ancora una volta ci preme chiedere all’amministrazione comunale di chiudere piazza Roma al traffico delle auto perché si trova a ridosso del quadrilatero culturale che deve diventare vivibile, a misura di turisti e pedoni».
La pedonalizzazione di piazza Roma è una richiesta partita diversi anni fa, già con la precedente amministrazione, ma è rimasta lettera morta. Ed è incredibile perché Palazzo Mazzetti, sede del polo culturale di Asti, ospita dal 2018 mostre di gran pregio (Chagall, Monet e gli impressionisti in Normandia, per ricordare le maggiori) e i numerosi visitatori devono fare slalom improvvisati tra le auto in transito, entrando e uscendo dal museo, stando attenti a non farsi investire. «Ma sulla cultura non ci fermiamo alla pedonalizzazione del quadrilatero – continua Bosso – perché ci piacerebbe vedere il Piano strategico di Asti Musei e conoscere come coinvolga la città. L’ex direttore Filippo Ghisi ci stava lavorando e noi aspettavamo con ansia di vederlo. Che fine ha fatto? E’ pronto? Inoltre, secondo noi, un polo museale deve avere un direttore a tutti gli effetti: non condividiamo l’opinione di chi crede che si possa fare a meno della sua figura».
Non solo piazza Roma pedonale, ma rivedere piazza San Giuseppe
Ma Gli Argonauti spostano l’attenzione anche in un’altra zona di Asti, piazza San Giuseppe dove si trova l’ex chiesa omonima (oggi spazio Kor), FuoriLuogo e dove in futuro si trasferiranno numerose classi del Monti, nell’ex scuola media Gatti.
«Via Scarampi e piazza San Giuseppe fanno parte o no di una zona culturale di pregio? Lì vicino c’è l’Archivio di Stato, il Tribunale, FuoriLuogo, lo spazio Kor e l’ex Chiesa di San Giuseppe – continua Bosso – oggi trascurata, in parte transennata, e davanti a un parcheggio di cemento che ne rovina il decoro. Eppure, su tutto, domina l’ex Casermone che cade a pezzi e che resterà così a lungo. Si tratta di una situazione inaccettabile, senza considerare che già in passato era stato proposto al Comune un progetto per mitigare l’impatto del parcheggio, vicino all’ex chiesa, con del verde nell’ottica di renderla una zona del percorso turistico della città». Turismo che secondo Gli Argonauti dev’essere al centro di una campagna di marketing molto più articolata «altrimenti – precisa Bosso – continueremo a dirci le cose tra di noi».
«Per questo auspichiamo che il Comune abbia un’azione più incisiva su questo settore – aggiunge il portavoce del sodalizio – promuovendo la cultura di Asti in tutti i modi possibili e immaginabili. Un’idea? Basterebbe inserire in calce a tutte le comunicazioni via mail del Comune, ma anche della Provincia, dell’Asp, degli Ordini Professionali un “banner” con le informazioni sulle mostre in corso, oppure sugli eventi che succedono in città e sul territorio. La promozione sarebbe gratis, performante e arriverebbe a decine di migliaia di persone potenzialmente interessate».
Carlo Cottarelli ad Asti
Intanto Gli Argonauti annunciano il loro primo evento del 2020: «Mercoledì 29 gennaio sarà nostro ospite, in sala Pastrone, l’economista Carlo Cottarelli, già Commissario alla revisione della spesa, per presentare il suo libro “Pachidermi e pappagalli. Tutte le bufale sull’economia a cui continuiamo a credere”. L’ingresso sarà libero, ma se qualcuno volesse intervenire alla fine, durante le domande, può già prenotarsi mandandoci una mail a argonautiasti@gmail.com». Altra iniziativa su cui sta lavorando l’associazione è la costruzione di uno “Spazio [ai] Giovani”, chiamato Progetto VentiVenti, «dove i ragazzi possano sviluppare le loro creatività, coltivare i propri interessi, talenti e hobby, ma anche accrescere la propria cultura, lo spirito critico e la capacità di problem solving».
«I ragazzi di oggi sono troppo legati alla tecnologia, ma come fruitori passivi – conclude Bosso – noi siamo convinti che il loro spirito critico debba essere stimolato così come la loro capacità di risolvere un problema usando la testa, anziché i tutorial su Youtube».