L’immagine dell’ex Mulino di corso Savona sventrato, quasi fosse stato bombardato, colta dall’obbiettivo di Giulio Morra: è così che «apre» il nuovo numero di «Astigiani», la rivista di Storia e storie che verrà presentata sabato 21, alle 18, nella chiesa della Consolata, in via Hope. Un’occasione davvero speciale per scoprire la chiesa, un piccolo scrigno di storia e arte nel cuore di Asti.
La rivista, arrivata al numero 48, torna sul tema delle demolizioni già trattato nell’edizione precedente, puntando su un «fatto di cronaca» cioè l’abbattimento dell’ex mulino, chiedendosi se davvero era inevitabile e allargando il discorso ai sette maestosi platani che rischiano la stessa fine. Tra le testimonianze inedite, quella di Franca Valente, figlia di Palmiro, ultimo direttore tecnico e socio del Mulino; seguono gli interventi di Piero Fassi, Luciano Montanella, Monica Amasio, Riccardo Palma, Gianfranco Miroglio,Giulio Morra, Maurizio Rasero, Marco Pesce, Pippo Sacco e Sergio Miravalle.
E mentre si discute del Palio 2025 con ipotesi di corse straordinarie, Alessandro Sacco cercando negli archivi testimonia che in passato il Palio è spesso stato aperto alla partecipazione di «forestieri» tant’è che l’Albo d’oro riporta anche vittorie di Milano, Alba, Alessandria e Monza.
Un ampio capitolo, a firma Antonella Larocca, è dedicato a Carlo Carosso, di cui è in corso una bella antologica a palazzo Mazzetti, mentre protagonista dell’intervista «Confesso che ho vissuto» è Armando Brignolo «esempio di autodidatta poliedrico e curioso».
Spazio alla pubblicazione delle tesi vincitrici della Borsa di ricerca Luciano Nattino: il Barbiere cronista, Don Bianco parroco scrittore, l’Alpino con la pipa, rispettivamente di Davide Palazzetti, Cesare Fassio e Giorgia Borgo. Le Cronache del Novecento, stavolta a firma di Dario Rei, riportano ad un omicidio famigliare nell’immediato dopo guerra a Pino d’Asti, mentre Tempo futuro di Valentina Fassio racconta l’attrice Daniela Placci.
Due capitoli sono dedicati a due grandi astigiani che non si sono più: Massimo Cotto e il «nostro» Carlo Charlie Accomasso.
Infine sarà presentato il nuovo logo del Bagna Cauda day 2024 che ornerà il bavaglione: è stato realizzato da Giorgia Sanlorenzo, docente al Liceo Artistico e autrice del progetto TerrEmerse, sculture che evocano il tempo in cui le colline del Monferrato erano coperte dal mare.