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Attualità
Voci dalla campagna elettorale

AstiOltre scrive a San Secondo per confutare i “brillanti” risultati sul turismo

Dai Mercatini di Natale ai posti letto senza dimenticare il capitolo Atl: ancora una volta lo scontro con l’amministrazione è totale

È ancora il turismo a tenere acceso il confronto nella campagna elettorale. L’ultima presa di posizione sul tema è quella di AstiOltre, il comitato che appoggia la candidatura a sindaco di Paolo Crivelli e che ha espresso cinque candidati al Consiglio comunale proprio nella sua lista civica. AstiOltre ha scelto di trattare di turismo scrivendo una lettera a San Secondo, Santo Patrono di Asti.

Caro San Secondo,
ci rivolgiamo a te nel giorno di festa che Asti ti dedica per tradizione, anche se non è il giorno del tuo onomastico. Sai, noi ad Asti siamo fatti a modo nostro e ci piace cosi. Non a tutti però piace fare San Secondo in città. Infatti l’Asp ci informa che con i suoi pullman porta 500 astigiani a Gardaland. Sai noi, dicono che siamo una città turistica e ci piace che i turisti vadano da altre parti. Scusaci se ti disturbiamo. A proposito di turismo, in un primo tempo avevamo pensato di scrivere al ministro Garavaglia che è venuto qui qualche giorno fa. Poi abbiamo deciso di disturbare direttamente te. Tu che puoi, fai che questa povera Asti torni a splendere al mondo nel tuo nome, come si dice da tempo immemorabile, ma da un po’ non le riesce bene, anzi va proprio male. In un primo tempo volevamo parlare solo di numeri taroccati sul turismo con la massima autorità, poi pero’ abbiamo visto i due Palii che hanno fatto per quest’anno , abusando del tuo nome e della tua pazienza, e allora abbiamo deciso di scriverti. Non facciamo commenti per amor di patria. Qui ci vuole un miracolo. Fermali tu, per favore.

Adesso parliamo dei numeri su cui volevamo richiamare l’attenzione del Ministro del Turismo.
Avrai notato anche tu , nostro Santo protettore, tra le centinaia di manifesti che colorano quasi solo di azzurro la città e i pullman, quelli recanti dati sul turismo tanto fantasmagorici quanto poco credibili. Tranquillo, non c’e’ nulla di vero su quei manifesti. Sai come sono i pubblicitari, a volte si lasciano un po’ andare, specie quando le elezioni si avvicinano.
Vedi, il turismo è un settore importante in Italia e potrebbe esserlo anche a casa nostra. Il fatto è che qui tutti parlano di turismo, spesso a sproposito. Sai com’è. Eppure i pubblicitari sanno che dovendo raccontare spesso balle, dovrebbero almeno metterle per iscritto in modo che siano credibili. Invece, questa volta, si sono fatti prendere la mano e hanno scritto una serie di fregnacce incredibili, tutte su un solo manifesto.

Ad esempio hanno scritto che i mercatini di Natale del 2021 hanno portato ad Asti 150 mila turisti ogni fine settimana. Essendo i mercatini di Natali durati cinque settimane vorrebbe dire che, tra novembre e dicembre, ad Asti, dove ci sono circa settemila posti letto in tutta la Provincia, avrebbero dormito almeno una notte 750 mila persone, se fossero due notti (trattandosi di week end) sarebbero un milione e mezzo. Neanche Roma! Che diamine! Un successo incredibile, è proprio il caso di dirlo. Suvvia, dillo tu che sei l’astigiano il più in alto, all’assessora che la parola “turista” indica una persona che si ferma in un posto almeno una notte. Al massimo in cinque week end in Asti e provincia, disponendo di circa 7 mila letti, si potrebbero ospitare (due notti per fine settimana) 70 mila turisti, non settecentocinquantamila , men che meno un milione e mezzo.

E poi di anche che in quattrocento metri di corso Alfieri più piazza Roma e piazza San Secondo, occupate da una sessantina di casette, tutte quelle persone non ci possono stare in un week end, per di più distanziate e con mascherine. Ci vorrebbe almeno lo stadio di San Siro in tempi normali. Sarebbe poi aumentato dell’8 per cento il gettito della tassa di soggiorno. Qual era il gettito di riferimento? Mistero, non si dice. Si sa però che si aggira sugli 80-90 mila euro l’anno, e che la tassa è di circa un euro per presenza turistica. Quindi l’aumento dell’8 per cento su 90 mila sarebbe poco piu di settemila euro l’anno, usati per pagare la quota annuale all’atl di Alba (a quella di Asti ne davano 15 mila). Ma allora quei settecentocinquantamila/un milione e mezzo di turisti che avrebbero soggiornato ad Asti per i mercatini? Il Comune avrebbe dovuto incassare tra i 750 mila e il milione e mezzo di euro in più. Dobbiamo dedurre allora che hanno dormito quasi tutti sotto l’unico ponte del Tanaro di cui disponiamo. Oppure che gli esercenti non li hanno registrati. Mah, che sia tutta una balla? A noi pare proprio di sì.

E poi, proprio in questi anni in cui sono saltati due volte il Palio, due volte le Sagre (che non ha mai organizzato il Comune), due volte AstiMusica, l’assessorato al turismo del Comune avrebbe organizzato 100 (cento) eventi in più. In città non se n’è accorto nessuno. Però possiamo indagare. E poi c’e’ la chicca finale. Nel Comune di Asti ci sarebbero il 90 per cento di strutture alberghiere ed extraalberghiere in più a fine 2021 rispetto al 2017. Altra balla totale. Rispetto al 2017 ci sono 5 alberghi in meno (il 40 per cento): chiusi Salera, Il Castello, Hasta Hotel, Reale, Albergo Etico.

Sono invece, è vero, conteggiate nelle statistiche 114 residenze (alloggi tipo Airbnb) che prima del 2018 esistevano, ma non erano rilevate dalla Regione Piemonte. Quindi niente di nuovo anche perché il Comune di Asti non ha fatto assolutamente nulla per incrementare questo (come altri) tipo di ospitalità. In più per avere dati confrontabili su arrivi e presenze bisogna scorporare i dati delle residenze che prima della pandemia non erano censite. Quindi, altra balla totale. Ma di che stiamo parlando.

Non stiamo ad annoiarti oltre, caro San Secondo, con troppi dati. Effettivamente rispetto al 2020 nel 2021 ci sono segnali di ripresa, ma la realtà dei numeri ci dice che rispetto al pre pandemia siamo ancora sotto di circa il 30 per cento. Bisogna anche dire che alcune iniziative a sostegno del settore, come i voucher turismo finanziati dalla Regione, anche ad Asti hanno funzionato bene e fornito un aiuto concreto alle aziende.

Infine il capitolo Atl. Effettivamente in questi cinque anni una cosa è stata fatta. È stata liquidata una società attiva (AstiTurismo Atl) non per fare una fusione, ma per cedere il ramo d’azienda all’Ente Turismo Langhe-Roero e Monferrato, cioè l’Atl di Alba. Atl in cui, pur avendo due posti in consiglio di amministraIone, Asti e provincia non contano praticamente nulla. E pensare che proprio ora che bisogna rinnovare i vertici e scegliere il nuovo direttore sarebbe importante avere peso nelle decisioni. Invece decidono tutto ad Alba, e Asti se ne sta alla finestra: il Presidente uscente era di Bra, quello nuovo è di Bra. E Asti non ha toccato palla, come sempre.

In consiglio di amministrazione avremo una signora Sindaca di un paese che non fa naturalmente l’operatrice turistica, ma rappresenta la Coltivatori Diretti. Il problema non è l’alleanza con Alba in se, ma sono le strategie che mancano. Va bene lavorare su Langhe-Roero e Monferrato, area sito Unesco, che però non è un brand commerciale, ma un riconoscimento a tutela del patrimonio e come tale dovrebbe essere gestito. Ma perché lasciare fuori allora tutta la parte di Monferrato in provincia di Alessandria? Il sito Unesco copre aree di Alba, Asti e Alessandria. Che senso ha promuovere le aree di Asti e Alba in ottica Unesco, tagliando fuori quelle di Alessandria? Nessuno. E poi che senso ha aver abbandonato totalmente il nome Asti e altre definizioni come Terre d’Asti, Astigiano ecc. a favore di un acronimo impronunciabile come LRM? E perché molte iniziative promozionali continuano a favore soltanto di Alba e Langhe-Roero mentre Asti sta alla finestra ad aspettare briciole?

Certo che c’è poco da stare allegri, a nostro parere. Eppure ci raccontano di risultati eccezionali, di grandi successi. Per non parlare di certi sondaggi, ma ne parliamo un’altra volta. Dillo anche tu, nostro amato Santo Patrono, quando quando compari in sogno ai maggiorenti del nostro territorio. Spiega loro loro che anche per raccontare balle ci vuole almeno un po’ di mestiere. San Secondo, protettore di tutti noi, fai che Asti torni a splendere al mondo! O, almeno, metti una parola buona. Ne abbiamo tanto bisogno. Buona festa! Proteggici!

AstiOltre

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