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Il caso

Attacco omofobo e sessista contro la comunità dell’Asti Pride

Insulti di ogni genere sono comparsi sui social. Scoppia una querelle tra l’associazione e il deputato Coppo

«Fanno pena», «La vergogna del mondo», «Cozzaglia», «I nuovi mostri», «Carne da macello», «Questa gente rappresenta il male assoluto», «I porci in festa». Sono solo una minima parte dei commenti omofobi, sessisti e di incitamento all’odio comparsi sulle pagina Facebook di Asti Pride sotto un video che riassume alcuni momenti chiave del Pride cittadino avvenuto sabato 6 luglio.

Un attacco diretto alla comunità astigiana Lgbtqi+, ma non solo, che ha indignato i promotori della manifestazione e provocato un caso politico. «Non era mai successo niente di simile sulla nostra pagina – commentano da Asti Pride – Il tenore arriva fino ad augurare il confino. Spero che questo renda evidente la problematica che è enorme». «Nel nostro Paese la libertà personale, l’autodeterminazione delle persone e molti dei diritti civili conquistati negli ultimi 50 anni sono inopinabilmente in pericolo – continuano dal sodalizio – Ciò è plasticamente dimostrato dalla terribile e volgare quantità di messaggi di odio che la nostra associazione sta ricevendo sui propri profili social. Messaggi di ogni tipo, tutti intrisi di odio, molti dei quali però sono di stampo chiaramente fascista. Spulciando i profili degli autori di questi commenti è facilmente intuibile tale matrice: croci celtiche, fiamme tricolori, saluti romani, etc. Il nostro pool di legali è già al lavoro per verificare se e come tali messaggi siano passibili di denuncia-querela».

Dal parte del Pride è stato anche chiesto agli esponenti della maggioranza che governa Asti e ai parlamentari espressione del territorio il parere su questi messaggi d’odio: «Concordano? Ne prendono le distanze? Vi chiediamo una riposta netta e chiara senza i classici “ma” o i “però”».

A condannare i commenti omofobi è stata l’Alleanza Verdi e Sinistra: «È in corso una vera e propria shitstorm, un attacco sistematico di commenti d’odio sotto un video dell’Asti Pride – commentano Alice Ravinale, neoeletta consigliera regionale per Avs e Marco Grimaldi, deputato – Certamente non aiutano esternazioni come quelle dell’onorevole Marcello Coppo, parlamentare di Fratelli d’Italia, che pochi giorni fa ci ha tenuto a divulgare via social tutto il suo disappunto per la presenza di una scena con un bacio tra due personaggi maschili, in un film di animazione consigliato a bambini dai 7 anni in su. Evidentemente per qualcuno l’amore tra due persone dello stesso sesso è ancora qualcosa di cui vergognarsi, da non far vedere ai nostri figli. Forse l’onorevole Coppo farebbe meglio a indignarsi per le nostalgie fasciste che emergono sempre più chiaramente nel partito in cui milita».

Ma la risposta ad Asti Pride da parte di Coppo non si è fatta attendere e ancora una volta il terreno di scontro è stato il mondo dei social. «Dopo essere stato preso di mira da attacchi di tolleranti esponenti dell’Asti Pride solo per aver proferito un “però” di troppo, direi che l’ironia è veramente l’unica risposta» ha replicato l’onorevole mostrandosi in un video nel quale passa sotto a cinque palloncini, ognuno dei quali riportati una lettera della parola “P-r-i-d-e” facendo scoppiare il primo per creare la parola “Ride”. «Quando un Pride attacca uno di Fratelli d’Italia, quello di Fratelli d’Italia… ride».

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