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Guelfo e Briccarello Alzheimer Asti
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Attività nei musei rivolte ai malati di Alzheimer: il progetto astigiano presentato a Siena e Bologna

Ideato e condotto dalla psicologa Martina Guelfo e dalla storica dell’arte Vittoria Briccarello, è stato pensato per le persone affette da demenza

Due importanti occasioni di confronto, a livello nazionale e internazionale, per l’associazione di volontariato Alzheimer Asti, impegnata in progetti e iniziative a favore dei malati di demenza e dei loro famigliari.
Recentemente ha infatti presentato il progetto “I musei come spazio di relazione per persone con demenza” al convegno “Scivoli per la mente” di Monteriggioni (Siena) e alla 35esima Conferenza europea per l’Alzheimer, svoltasi a Bologna, dove è stato presentato sotto forma di poster scientifico.

Il progetto

Il progetto, ideato e condotto dalla psicologa Martina Guelfo e dalla storica dell’arte Vittoria Briccarello, nasce con l’obiettivo di rendere i musei luoghi inclusivi e accoglienti, capaci di stimolare relazioni significative e benessere nelle persone affette da demenza.
Grazie alla collaborazione con l’artista Giovanni Tamburelli, all’associazione culturale La Crescentina e al protocollo stipulato con Fondazione Asti Musei, il progetto ha potuto articolarsi in una serie di attività svolte sia in presenza, nei musei cittadini, sia a distanza, attraverso lezioni virtuali nella sede dell’associazione in via Scotti.

Le parole del presidente Francesconi

«Questa iniziativa – spiega il presidente dell’associazione, Marcello Francesconi – ha messo in luce come l’arte e la cultura possano diventare strumenti terapeutici e sociali, offrendo alle persone con demenza, anche in fase moderata, e a coloro che se ne occupano, nuove opportunità di relazione, stimolazione cognitiva e partecipazione attiva alla vita culturale del territorio».
«La presenza ai due importanti appuntamenti – continua – rappresenta un riconoscimento significativo per il lavoro svolto, oltre che un’occasione di confronto e crescita con realtà italiane e internazionali impegnate sul fronte dell’inclusione e della cura.
Rinnoviamo così il nostro impegno per costruire una comunità più sensibile e preparata ad accogliere le persone con demenza, sfruttando le potenzialità offerte da arte, cultura e relazioni umane».

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