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Azione Asti, si dimette in massa il coordinamento cittadino

L’ennesima turbolenza che colpisce una nave sempre più alla deriva – Resta il commissario astigiano Luigi Florio

Continua le delusioni, più o meno attese, nel gruppo di Azione Asti. Il partito fondato da Carlo Calenda, che avrebbe dovuto costruire un terzo polo solido insieme a Italia Viva di Matteo Renzi, sembra essere una nave sempre più alla deriva, dalla quale molti preferiscono prendere le distanze prima dell’affondamento politico.

Ad Asti, in particolare, Azione ha avuto meno fortuna che altrove: dopo la sconfitta alle elezioni comunali del suo candidato Marco Demaria e il non felice risultato alle elezioni politiche (inferiore che altrove), il partito ha puntato molto al progetto di unione con Italia Viva, poi arenatosi dopo gli screzi tra i due leader. Il compito di traghettare Azione Asti fuori dalle acque più agitate è stato affidato al commissario Luigi Florio che ha subito dovuto affrontare “correnti” interne non favorevoli alla rotta.

Adesso, l’ennesima turbolenza, da molti ampiamente prevista, con le dimissioni del coordinamento cittadino datate 30 maggio e perfezionate il 22 giugno con il passaggio di consegne della delega regionale alla comunicazione del coordinatore Federico Lucia. Quest’ultimo faceva parte del coordinamento che era stato ufficializzato solamente a metà marzo.

Lucia è stato vicesegretario provinciale di Asti e, più recentemente, era entrato a far parte della segreteria regionale di Azione con il ruolo di responsabile della comunicazione di Azione Piemonte. «Le sue dimissioni – sottolineano dal partito – rappresentano l’ultima di una serie che ha coinvolto alcuni dirigenti piemontesi, tra cui lo stesso segretario regionale».

«Noi di Asti abbiamo creduto fermamente e sin dalla nostra costituzione nel progetto federativo e unificatore delle forze liberali e riformiste e, sebbene riteniamo ancora oggi che il programma di Azione costituisca la miglior risposta a molti dei problemi strutturali di questo Paese, osserviamo con preoccupazione alla dissoluzione dei progetti di valorizzazione dei territori e dei principi cardine di questo partito. – commentano i dimissionari astigiani in una nota stampa – Combattere populisti e massimalisti è possibile ma è un processo che richiede tempo, sacrificio, umiltà, spirito di servizio e, soprattutto, coerenza.
È un percorso che non si esaurirà guardando al sondaggio o ai calcoli di breve periodo, poiché richiede un cambiamento culturale e generazionale profondo, partecipato e radicato».

«Senza questi fattori, il grande obiettivo di ridare slancio, centralità e credibilità alla politica italiana resterà mera utopia.
Le dimissioni costituiscono pertanto un atto di responsabilità e di onestà intellettuale, poiché è giusto che i dirigenti e gli organi territoriali condividano quantomeno le scelte e gli orizzonti strategici. – concludono dall’ex direttivo locale – Nel ringraziare i tanti che hanno stimolato e supportato questo percorso, con particolare riferimento a Fausto Fogliati e a Gianluca Susta, auguriamo buon lavoro ai referenti nazionali e del territorio, con l’auspicio di ritrovare nuova forza lungo la strada che porterà alla riaffermazione dei valori che hanno sempre contraddistinto il progetto di Azione, al fine di riportare qualità nel panorama politico nazionale e territoriale».

[nella foto Carlo Calenda ad Asti]

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