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Fausto Fogliati e Giovanni Fogliati
Attualità
Elezioni amministrative

Azione: il figlio del segretario provinciale Fogliati si candida con I Giovani Astigiani per l’avversario Rasero

Giovanni Fogliati, 20 anni, aveva lasciato ad aprile la segreteria provinciale di Azione andando dall’altra parte della barricata: «Scelta legittima, – commenta – la politica è prendere le proprie decisioni»

«Mi candido al Consiglio comunale di Asti. Lo faccio con @igiovaniastigiani, a sostegno di @raseromaurizio». È così che Giovanni Fogliati, 20 anni, candidato alle elezioni amministrative del 12 giugno, ha annunciato su Instagram l’intenzione di appoggiare il sindaco uscente del centrodestra Maurizio Rasero. La candidatura di Giovanni Fogliati, studente universitario, ma anche fotografo e grafico, ha però creato un caso politico dal momento che suo padre è Fausto Fogliati, l’attuale segretario provinciale di Azione.

Ed è noto, ad Asti, che Azione abbia un candidato a sindaco alternativo a Maurizio Rasero: Marco Demaria. Lo stesso Giovanni Fogliati fino a un mese fa era all’interno della segreteria provinciale di Azione e oggi è ancora tesserato nel partito fondato da Carlo Calenda.

Giovanni ha rassegnato le dimissioni dalla segreteria provinciale direttamente al padre Fausto, a inizio aprile, ma il fatto che sia ancora tesserato e candidato con “gli avversari” ha scatenato una vivace querelle all’interno di Azione dove c’è chi si domanda se sia stato opportuno questo “cambio di casacca” in piena corsa elettorale.

Tutto questo dopo le precedenti querelle scoppiate sempre in Azione sulla scelta del candidato a sindaco Demaria, indicato dal segretario provinciale Fogliati e sostenuto dai vertici regionali, ma non votato da tutti i tesserati locali. Senza dimenticare l’uscita di Italia Viva dal progetto del terzo polo, spinto proprio da Azione, che era nato come alternativa ai tradizionali schieramenti di centrodestra a e centrosinistra e che oggi è rappresentato prevalentemente da Azione stessa.

Il caso di Giovanni Fogliati ha quindi gettato nuova benzina sul fuoco, alimentando ulteriori dissapori di una parte della base verso i vertici provinciali e non è escluso che questo episodio, che emerge in una campagna elettorale piuttosto annoiata e senza grandi clamori, possa portare ad altre conseguenze.

Il diretto interessato forse non si aspettava tutta questa attenzione. «Nessuna disistima verso Demaria, ma sono stato coinvolto da tempo nel progetto dei Giovani Astigiani dove ci sono persone che apprezzo e conosco – risponde Giovanni Fogliati interpellato sul caso – Faccio presente che nella lista civica dove mi sono candidato ci sono tesserati di altri partiti. Quando è nata Azione Asti ho dato una mano volentieri, ma nel momento in cui si è aperta la possibilità di candidarmi ho preso una posizione e ho deciso di farlo con i Giovani Astigiani. Penso che sia una scelta legittima perché, secondo me, la politica è la libertà di poter prendere le proprie decisioni e sostenere le proprie cause».

«Sicuramente la scelta di Giovanni di candidarsi con i Giovani Astigiani è nata per motivi personali e non ha nulla a che vedere con la candidatura a sindaco di Marco Demaria – osserva il nuovo coordinatore cittadino di Azione, Federico Lucia – Io stesso ho saputo dal segretario provinciale (Fausto Fogliati ndr) che Giovanni Fogliati aveva rassegnato le dimissioni dalla segreteria provinciale. Credo si stia creando un caso voluto per minare le figure dello stesso Demaria e di Fausto Fogliati. Quindi ribadisco che il partito a livello locale, regionale e nazionale, sostiene Marco Demaria senza dubbi o indugi».

Abbiamo contattato il segretario provinciale di Azione, Fausto Fogliati, che ha preferito non rilasciare dichiarazioni a riguardo. Al contrario “Fogliati padre” è stato tra i primi a commentare su Instagram l’annuncio della candidatura del figlio Giovanni: «Osservo i tuoi sogni e mi emozionano perché leggono il presente e immaginano il futuro – scrive sul social – C’è in tutto questo la speranza di un domani migliore e la convinzione di poterlo realizzare. C’è in tutto questo coraggio, sfrontatezza, ostinazione, bellezza. C’è la forza e l’impeto dei tuoi vent’anni. Come posso non crederci? Mi piace l’idea di poter accompagnare tutto questo, a qualche metro di distanza, in orgoglioso silenzio, abbozzando un sorriso. Buon tutto, ragazzo».

Le parole di un padre che, messo da parte ogni incarico di partito, sostiene il progetto di un figlio che si affaccia alla politica partendo dal gradino più basso. Come avrebbero agito altri padri se fossero stati nella sua stessa situazione?

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