«Quando arriva l’annuncio che un Alpino è “andato avanti”, la notizia riempie il cuore di tutte le Penne Nere di doloroso stupore per il carissimo affetto che li lega l’un l’altro. Tutti ricordano un’immagine piena di vita, di cordialità, di risate» è l’attacco del triste annuncio dato dalla sezione Associazione Nazionale Alpini di Asti.
E la scomparsa di Francesco Dal Bello, per tutti Cicciobello, per altri Cechi, non poteva fare eccezione e ha lasciato tutti sgomenti, increduli, senza parole. Ad abbandonarlo è stato il suo cuore.
Lui, classe 1958, era la rappresentazione vivente della parola alpinità. Orgoglioso e fiero di essere Alpino di indossare il cappello con la penna. Il servizio di leva l’aveva visto protagonista nella caserma “Mario Fiore” a Borgo San Dalmazzo. Si era congedato sergente salmerista. Era fiero ed orgoglioso del grado e dell’incarico ricevuti.
Lo scorso anno gli era stato assegnato un premio per i suoi trentacinque anni di volontariato con il Servizio d’Ordine Nazionale dell’Ana. Era volontario della Protezione Civile degli Alpini. Era animatore del Gruppo di Penne Nere di Azzano. Era l’alfiere della Banda di Montemarzo. Perché lui era fatto così: faceva mille cose ed aveva mille passioni. Sempre al servizio degli altri. Sempre positivo, sempre con il sorriso.
Era presente, sei giorni fa, alla commemorazione a Villanova del generale Graziano, che lui chiamava amichevolmente “generale Carlo” perché, per una strana combinazione del destino, erano compagni d’infanzia.
Oggi, domenica alle ore 20,30 nella chiesa parrocchiale di Azzano sarà recitato il rosario mentre la funzione funebre sarà celebrata domani, lunedì, alle 15 sempre ad Azzano. Lascia i fratelli Roberto e Sergio.
Nella foto Francesco Dal Bello (a sinistra) riceve da Fabrizio Pighin, presidente della Sezione ANA di Asti il premio per i suoi 35 anni nel SOM.