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Attualità

Bambini disabili e compagni di classe insieme sulla sedia a rotelle per giocare “alla pari”

Lab 3.11 partner di un progetto di inclusione con le sedie a rotelle che crescono insieme ai bambini

Una sedia a rotelle che cresce con il bambino

Nessuno deve rimanere indietro solo perchè è disabile e Lab 3.11 si è spinta oltre la creazione di sedie a rotelle sportive su misura per atleti paralimpici.
Accanto ai modelli Advantage, ha cominciato a sviluppare una sedia a rotelle sportiva per i bambini.
«Provi ad entrare nella palestra di una qualsiasi scuola italiana durante l’ora di attività fisica e, in presenza di alunni disabili, li troverà “parcheggiati” in un angolo con l’esenzione a svolgere ginnastica. Nella migliore delle ipotesi verranno coinvolti nel contare i punti delle partite disputate dai loro compagni. E questo non è giusto».
Costantino Perna e i suoi soci si sono posti la missione di avvicinare il più alto numero possibile di persone disabili all’attività sportiva. Dare loro gli strumenti per provare, almeno.
E se per i disabili adulti oggi questa possibilità è molto limitata a causa delle sedie sportive standard che spesso scoraggiano l’attività fisica, peggio ancora è il destino dei bambini.

Superare i problemi economici delle famiglie

«Anche i genitori più illuminati che sostengono i figli in un’attività sportiva – spiega Perna – spesso si trovano di fronte a costi impossibili da sostenere perchè la sedia a rotelle sportiva per i bambini va cambiata mediamente ogni anno e mezzo, con la crescita del bambino e molti non posso permetterselo. Così abbiamo applicato la versatilità e la modularità di Advantage sul modello Energy, anch’esso brevettato. Si tratta di una sedia a rotelle sportiva che cresce con il bambino. Attraverso un sistema di telaio a scorrimento, può essere allungata e alzata in ogni sua parte seguendo la crescita di chi la utilizza. Così dura dai 6-7 anni fino a 14-15 anni».

Il progetto cremonese

Per convincere i genitori (spesso anche troppo protettivi nei confronti dei figli disabili) a consentire ai bambini di fare attività sportiva in sicurezza, la Lab 3.11 ha stretto un accordo con una scuola di Cremona vincitrice di un bando europeo per l’inclusione di bambini disabili.
«Ci siamo impegnati a mettere a disposizione per tre mesi, tre sedie Energy per ogni classe con alunni disabili – spiega Perna – Nell’ora di ginnastica, invece di stare in un angolo, il bambino disabile usa una delle nostre sedie a rotelle sportive insieme a due compagni normodotati scelti a turno dalle insegnanti. In questo modo il bambino potrà giocare e svolgere l’ora di attività fisica insieme ai compagni che, per quella lezione, sono nelle sue stesse condizioni. E i risultati sono stati entusiasmanti».
Giovanni, quarta elementare, (nella foto) mai fatta prima attività sportiva, dopo le prove con Energy in palestra, si è iscritto ad un corso di tennis insieme ai suoi compagni in orario extrascolastico.
Un potentissimo strumento di inclusione grazie al quale i disabili possono provare a praticare uno sport mentre i normodotati, oltre a calarsi nelle condizioni dei loro compagni, ricevono dal gioco una grande lezione che, si spera, venga ricordata quando da adulti si troveranno a progettare o prendere decisioni che tengano conto anche di chi ha qualche complicazione in più nella mobilità.

d.p.

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