Nel segno della memoria e della valorizzazione del patrimonio locale, la Banca di Asti ha restituito alla città un prezioso frammento della propria storia: il ritratto del Conte Federico Cotti Ceres, tra i protagonisti della fondazione dell’Istituto e figura di rilievo nella vita sociale dell’Ottocento astigiano.
Il dipinto, riscoperto dal Colonnello Maurizio Lanza, è stato sottoposto a un accurato restauro conservativo a cura di Roberto Ilengo, che ne ha recuperato i colori e i dettagli originari nel pieno rispetto dell’integrità storica dell’opera. Più che un semplice ritratto, il quadro rappresenta una testimonianza viva della storia locale e del profondo legame tra la Banca e il territorio da cui trae le sue radici.
A Federico Cotti Ceres, nato nel 1819 in una famiglia di nobili origini e scomparso prematuramente a soli trent’anni, Asti ha dedicato una via nel centro storico e un monumento in piazza Santa Maria Nuova nei pressi dell’ex ospedale cittadino, a lui particolarmente legato. Il suo spirito filantropico e l’impegno a favore delle fasce più fragili della popolazione ne fecero un punto di riferimento per la comunità.
Tra i suoi meriti più noti figura anche il contributo alla fondazione della Cassa di Risparmio di Asti nel 1842, l’attuale Banca di Asti, di cui fu uno dei promotori più brillanti. Dai suoi diari e dalla corrispondenza privata emerge un ritratto vivace della società astigiana dell’epoca: viaggi, serate di gala, incontri con la famiglia reale torinese, annotati con cura e precisione, fino al suo testamento, improntato alla generosità e al servizio degli altri.
Il ritratto restaurato sarà ora esposto presso la sede della Banca di Asti, dove potrà essere ammirato da clienti e dipendenti. Con questa iniziativa, l’Istituto rinnova il proprio impegno nella tutela della memoria storica e nella promozione della cultura locale, riaffermando il suo ruolo attivo nel rafforzare l’identità e la coesione della comunità astigiana.