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“Banco alimentare, contro i rincari serve la solidarietà”

Inaugurato a Quarto il magazzino in cui viene raccolto il cibo destinato a persone in difficoltà economica

Nato a Milano nel 1989, la Fondazione Banco Alimentare ha inaugurato domenica scorsa, nella Zona Artigianale di Quarto, la nuova sede del magazzino di Asti.
Si tratta di una onlus che si occupa della raccolta di generi alimentari da consegnare a persone in difficoltà e che, solo nella nostra provincia, distribuisce oltre 6mila pasti all’anno.
«In Piemonte abbiamo una sede principale a Moncalieri – ha spiegato il presidente del Banco Alimentare Piemonte, Salvatore Collarino – e quattro magazzini provinciali a Cuneo, Novara, Biella e Asti, così da essere ramificati sul territorio».
La nuova sede si estende su 520 mq. «Attualmente occupa una cinquantina di volontari – dice Antonio Bagnulo, volontario che gestisce la sicurezza e l’organizzazione per il Banco Alimentare di Asti – che, a rotazione, si occupano di tutte le attività, dalla raccolta del cibo alla distribuzione».
Sono invece 33 gli enti convenzionati (parrocchie, associazioni, mensa sociale) che accedono al servizio e che, a loro volta e seguendo severi controlli, distribuiscono i generi alimentari alle persone che assistono.

L’associazione e i commenti

Numerosi i presenti al taglio del nastro. Tra questi il direttore del magazzino, Giuseppe Ferrero, il vescovo Marco Prastaro, che ha benedetto i locali, il sindaco Maurizio Rasero e l’assessore Marcello Coppo.
«Sono contento di questa opera – ha commentato il vescovo – anche perché la povertà è frutto di una mentalità che si nutre di egoismo e spreco. Il contrario di cosa fa il Banco Alimentare».
Quello attuale è un momento delicato per l’associazione, come dimostrano la riduzione di donazioni alimentari a causa dell’inflazione e l’incremento dei costi di gestione. «Nell’ultimo periodo – informano dalla onlus – il costo di recupero e distribuzione di un pasto è salito del 43% e determinerà maggiori difficoltà per i prossimi mesi. Per questo è necessaria la solidarietà».
Dopo l’inaugurazione Maurizio Rasero ha sottolineato di essere «orgoglioso di questo impianto, perché è uno di quegli esempi che fa vedere come, con l’impegno, si possano dare risposte importanti». «Questo luogo – ha aggiunto Salvatore Collarino – è la somma di carità e sussidiarietà. Non ci sostituiamo alle istituzioni ma diamo una mano per il bene comune con uno spirito di carità». Per ogni euro donato il Banco è in grado di distribuire 15,2 pasti. Per questo è stato aperto un canale di raccolta fondi attraverso la Rete del Dono (https://www.retedeldono.it).
«Aggiungerei, alla solidarietà, al bene comune e alla sussidiarietà, – ha concluso Giuseppe Ferrero – la persona, perché noi cerchiamo di andare incontro alla gente. Siamo ad Asti dal 2005 (la precendente sede del magazzino era in corso Palestro, ndr) e speriamo di poter continuare con maggiore impegno e con l’aiuto di tutti».

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