Vitaliano Maccario, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, crede da sempre nella promozione del binomio vino-territorio: «E’ la strada maestra per valorizzare il lavoro dei produttori e la qualità dei vini che rappresentano l’anima del nostro territorio» spiega Maccario annunciando la nuova edizione del Barbera d’Asti Wine Festival che quest’anno cambia data (non è più all’interno della Douja d’Or) e location (dal cortile del Michelerio alla centrale piazza Alfieri.
Il Barbera Wine Festival si presenta in una versione rinnovata: quali le novità della seconda edizione?
La seconda edizione del Barbera d’Asti Wine Festival si presenta con un format più ampio e strutturato, pensato per valorizzare in modo ancora più completo il legame tra vino, territorio e comunità. L’obiettivo è quello di offrire un’esperienza immersiva che unisca il grande pubblico ai produttori, in un dialogo diretto con le eccellenze del Monferrato. Abbiamo ampliato le aree di degustazione, rafforzato la presenza delle denominazioni consortili e costruito un programma culturale che intreccia musica, arte, sostenibilità e formazione. È un festival che cresce, come cresce la consapevolezza di quanto la Barbera d’Asti e i vini del Monferrato rappresentino un patrimonio collettivo da raccontare con orgoglio.
Resta il legame forte con la città: la sede è nel salotto buono, piazza Alfieri. A che pubblico vi rivolgete?
Il legame con la città di Asti è un elemento identitario. Piazza Alfieri, cuore pulsante della città, è il luogo perfetto per accogliere un evento che vuole essere inclusivo, aperto e rappresentativo. Ci rivolgiamo a un pubblico ampio: dagli appassionati e professionisti del settore ai cittadini e ai visitatori che vogliono scoprire la qualità dei nostri vini in un contesto di festa e cultura. Il Festival è pensato per essere un ponte tra produttori e pubblico, ma anche tra tradizione e modernità, valorizzando l’immagine di Asti come capitale della Barbera e del Monferrato.
Non solo Barbera ma anche le altre denominazioni tutelate dal Consorzio: una squadra enologica che può giocare a più punte?
Assolutamente sì. Il Consorzio rappresenta una realtà corale, fatta di tante denominazioni che, insieme, raccontano la straordinaria diversità del nostro territorio. La Barbera d’Asti è il simbolo e la punta di diamante, ma al suo fianco ci sono denominazioni come Nizza, Ruchè, Terre Alfieri, Grignolino, Freisa e molte altre, che esprimono sfumature uniche. È una vera e propria “squadra enologica”, capace di interpretare gusti e stili diversi, ma sempre con un filo conduttore comune: autenticità, qualità e legame con la terra.
La Barbera si è conquistata un posto tra le etichette di pregio: come è cambiata oggi la percezione del mondo Barbera?
Negli ultimi anni la percezione della Barbera è profondamente cambiata. Da vino popolare e quotidiano, è diventata una denominazione di prestigio, riconosciuta a livello internazionale per eleganza, complessità e capacità evolutiva. Questo risultato è frutto di un grande lavoro collettivo dei produttori, di investimenti in qualità e di una crescente attenzione alla sostenibilità e alla promozione del territorio. Oggi la Barbera d’Asti è sinonimo di eccellenza piemontese nel mondo e rappresenta uno dei modelli più virtuosi di evoluzione qualitativa nel panorama vitivinicolo italiano.
La Barbera e le altre denominazioni (Ruché, Terre Alfieri, Grignolino, etc): quanto valgono oggi in termini di bottiglie e valore?
Nel complesso, le denominazioni tutelate dal Consorzio rappresentano un patrimonio produttivo di oltre 60 milioni di bottiglie ogni anno, con un valore stimato che supera i 400 milioni di euro. La Barbera d’Asti è il motore trainante, ma anche le altre denominazioni stanno vivendo una crescita costante, sia in termini di volumi che di riconoscibilità. Questo dimostra che il sistema Monferrato funziona e che la valorizzazione condivisa delle nostre DOC e DOCG genera valore per l’intero territorio.
La vendemmia si è chiusa da poco, come è andata?
La vendemmia 2025 si è rivelata equilibrata e promettente. Dopo un andamento climatico complesso, con alcune sfide legate all’irregolarità delle precipitazioni, le uve hanno raggiunto una maturazione ottimale grazie alle buone condizioni di fine stagione. Ci aspettiamo vini di grande equilibrio, con profumi intensi e una bella freschezza, caratteristiche che da sempre contraddistinguono la Barbera e i vini del Monferrato. È una vendemmia che conferma la solidità e la capacità di resilienza del nostro territorio.