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Il caso

«Basta caos e parcheggi selvaggi fuori dalle scuole di Asti»

Ambiente Asti e AstiLab chiedono provvedimenti urgenti per contrastare l’anarchia di auto e mezzi che si crea quando entrano o escono gli studenti

Se dovessimo riassumere ciò che succede da lunedì a venerdì davanti a molte scuole cittadine, all’orario di entrata, ma soprattutto di uscita degli studenti, “caos” renderebbe l’idea. Sprezzo del Codice della Strada che, purtroppo, viene infranto da genitori e nonni che usano le auto per portare o riprendere i ragazzi a scuola. La maggior parte degli studenti è composta da giovani di sana e robusta costituzione e perfettamente in grado di camminare per poche centinaia di metri, ma molti vengono scaricati e caricati in auto il più vicino possibile ai cancelli delle scuole creando tutte le problematiche del caso.

C’è perfino chi, per essere in pole position con la macchina davanti agli istituti, è disposto ad arrivare fino a 40 minuti prima della fine delle lezioni. In alcune zone la situazione è più clamorosa, come nel caso della media Brofferio che si affaccia su piazza Lugano (dove convergono corso XXV Aprile, viale Partigiani e via Conte Verde); in altre meno, come alla media Parini in via Gancia o alla scuola elementare San Domenico Savio in via Tosi.

Una nuova interpellanza

Da qualche giorno il dibattito sul caos davanti alle scuole è tornato di attualità in Consiglio comunale sebbene la situazione sia nota da anni. Il consigliere Mario Malandrone (Ambiente Asti) ha presentato un’interpellanza all’amministrazione evidenziando tutte le criticità che si creano nei pressi delle scuole a causa del traffico. Malandrone ricorda che «quasi tutte le zone circostanti gli edifici scolastici sono dotate di parcheggi idonei da cui è possibile raggiungere gli ingressi delle scuole, a piedi, in pochi minuti».

«Incentivare l’utilizzo di tali parcheggi durante gli orari di ingresso e uscita dalle scuole – continua il consigliere – limitando contemporaneamente l’accesso alle auto nelle strade circostanti gli edifici scolastici potrebbe rappresentare un primo passo per sensibilizzare alla prevenzione sulla salute dei ragazzi». Il consigliere sottolinea che il gruppo Ambiente Asti presentò una serie di osservazioni al Piano del Traffico Urbano indicando, scuola per scuola, quali parcheggi sfruttare, chiudendo al traffico la maggior parte delle strade nelle vicinanze dei plessi nei momenti di entrata e uscita degli studenti. Estensione del Pedibus, implementazione del servizio di trasporto pubblico, utilizzo delle bici e sensibilizzazione dei genitori sono poi attività necessarie per tentare di mettere mano al problema offrendo alternative percorribili.

Ma nell’immediato? «Nell’immediato – osserva l’Associazione Culturale AstiLab – sarebbe necessario almeno sanzionare chi tiene il motore acceso a un metro dal cancello della scuola, chi parcheggia sui marciapiedi, sulle strisce pedonali, sulle piste ciclabili, davanti ai passi carrai magari in seconda o terza fila, etc. in attesa di prendere decisioni anche drastiche, ma necessarie soprattutto per l’educazione e la salvaguardia della salute».

L’assessore Giacomini: «Sono pronto al confronto»

L’assessore alla polizia municipale è ben consapevole del problema e sa anche quale sia l’impegno dei nonni civic per garantire la sicurezza degli alunni. «Ci sono nonni civic che si prendono insulti facendo il loro dovere – replica l’assessore Luigi Giacomini – Davanti alla Brofferio, ad esempio, parcheggiano ovunque, c’è coda fino a via Corridoni. Magari il prossimo anno metteremo a disposizione qualche nonno civic in più che prenda gli studenti e li accompagni dalle piazze dove si possono parcheggiare le auto fino all’ingresso. Chiudere la strada come suggerito dal consigliere Malandrone non è fattibile, sarebbe un caos».

Giacomini si dice pronto al confronto in vista del prossimo anno scolastico: «Mancano pochi mesi alla fine della scuola e a breve saranno ultimati i lavori sul cavalcavia Giolitti. Nel periodo estivo convocheremo i direttori per vedere di trovare una soluzione. Tutto è fattibile, sono disponibile a confrontarmi con chiunque abbia voglia di dialogare, ma in maniera seria, tenuto conto che si tratta di un problema che arriva da molto lontano».

[nella foto gli alunni della Brofferio all’uscita da scuola – Foto Billi]

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