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"Basta circhi che sfruttano gli animali"Sit in delle associazioni davanti al Martini
Attualità

"Basta circhi che sfruttano gli animali"
Sit in delle associazioni davanti al Martini

In piazza d'Armi la protesta di chi chiede allo Stato leggi più severe contro l'uso degli animali negli spettacoli itineranti. Il titolare del circo replica alle accuse: "Da noi nessun animale è mai stato maltrattato, sedato o tenuto in cattive condizioni".

Gli animalisti, una dozzina di persone, si sono dati appuntamento oggi pomeriggio in piazza d'Armi per protestare contro la presenza degli animali in cattività nel circo Martini, giunto ad Asti qualche giorno fa. I contestatori, "armati" di cartelli contro lo sfruttamento degli animali, sono rimasti in disparte rispetto all'ingresso del circo ma hanno protestato per diverse ore perché ritengono che «non dovrebbero più esserci circhi dove si utilizzano animali, soprattutto esotici, obbligati a fare dei numeri e delle esibizioni che in natura non farebbero mai».

Gli animalisti hanno ricordato le limitate condizioni di movimento degli animali rinchiusi nelle gabbie, la loro costrizione durante i lunghi viaggi da una città all'altra, il tipo di ammaestramento innaturale per i loro istinti predatori e, in definitiva, contestato – pur con i dovuti toni – i genitori che hanno deciso di portare i bambini a vedere lo spettacolo e lo zoo «Gli animali al circo non si divertono – spiegano i rappresentanti delle associazioni – Chiediamo quindi che si facciano dei circhi esclusivamente con i numeri fatti da persone». Gli stessi sono tornati a chiedere una legislazione europea in materia circense e che lo Stato tolga i finanziamenti a tutti i circhi colpevoli di «sfruttare gli animali per fare spettacolo».

Aldo Martini, titolare del circo, ha invece rimandato al mittente le accuse e spiegato come vivono gli animali all'interno del suo circo. «Sono tenuti meglio delle persone, non vengono maltrattati e l'ammaestramento viene fatto con estrema dolcezza attraverso il cibo. Da oltre 30 anni gli animali del circo nascono in cattività – aggiunge Martini – e non vengono prelevati dai loro habitat naturali». Secondo quanto riferito dal titolare del circo gli animali vengono affidati agli addestratori fin dalle prime ore di vita e da loro accuditi per almeno 7 mesi. Poi vengono avviati all'arte circense avendo come punto di riferimento il domatore "che fa loro da mamma e da papà".

«Questi animali crescono con l'uomo – aggiunge Martini – e non esiste che siano sedati per essere più docili perché sarebbe come avere a che fare con un drogato, assolutamente imprevedibile. Le esibizioni vengono fatte in piena sicurezza per loro e per gli artisti. Abbiamo tutti i controlli dell'Asl in regola e, per quanto riguarda gli spostamenti, non viaggiamo per più di 2 ore al giorno, al massimo 100 km».

Riccardo Santagati
twitter: @riccardosantaga

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