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Attualità

«Basta graduatorie casa pro immigrati»
Per FdI in Regione si candida Gianotti

Ferdinando Gianotti, si candida alle prossime elezioni regionali per Fratelli d'Italia-An, partito che sostiene la corsa alla presidenza della Regione Piemonte di Guido Crosetto. Libero

Ferdinando Gianotti, si candida alle prossime elezioni regionali per Fratelli d'Italia-An, partito che sostiene la corsa alla presidenza della Regione Piemonte di Guido Crosetto. Libero professionista, è attivo in politica da quando aveva quattordici anni. E' consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti ed è Presidente, a titolo gratuito, della casa di riposo G. Foglietti di Isola d'Asti.

Ferdinando Gianotti Fratelli d'Italia-An si presenta alle prossime elezioni con un nuovo simbolo, quali cambiamenti porta?
E' un nuovo simbolo, ma si può dire che venga da lontano, in esso c'è tutta una storia politica e nessun cambio di rotta. Cambia il simbolo ma non cambiano i valori, etica, serietà e servizio. Credo in una destra leale, onesta e concreta. Mi candido per impegnarmi a fare gli interessi del territorio facendo mio il motto del partito: "l'Italia chiamò".

Sostiene Guido Crosetto dopo il mancato accordo con Forza Italia, quali le principali qualità che secondo lei esprime Crosetto?
Sono certo che Guido Crosetto sia la scelta migliore perché è un uomo che dice ciò che pensa e di grande serietà, che può ridare dignità alla politica che in questi anni ha fallito in tutto e che poi ha "abdicato" in favore dei tecnici, sotto la crisi economica, portando al governo premier non eletti democraticamente.

Quali sono i punti programmati che avverte come più urgenti?
Il primo è che la casa è un diritto e penso che non ci debbano più essere graduatorie pro immigrati, ma che queste persone vadano aiutate a casa loro senza prescindere dall'aiuto dell'Europa, perché abbiamo centri d'accoglienza al collasso. In più credo che i centri sociali siano le "università della delinquenza", diamo quindi questi palazzi agli italiani in difficoltà. Tagliando le pensioni e i vitalizi si può dare ossigeno alle fasce più deboli e un altro punto per me fondamentale è la sicurezza unita alla legalità, perché il rispetto delle regole è il cardine della nostra società.

La cronaca sempre più spesso riporta di fatti criminali in città, furti e rapine. Come intervenire concretamente?
In città, come in Italia, occorre ridare potere regolare alle forze dell'ordine e applicare regole certe; la certezza della pena può scoraggiare il ripetersi di eventi criminali.

Quali gli altri punti programmatici?
Sono un libero professionista e sento davvero urgente dare sostegno alle imprese e ai loro dipendenti. Purtroppo la pressione fiscale nel nostro Paese è un triste primato. I prestiti alle famiglie e alle imprese sono diminuiti enormemente. Poi penso ai giovani, a chi studia e non trova lavoro. Sono convinto che per loro occorra flessibilità che, attenzione, non significa precarietà. Bisogna ripartire dal lavoro tagliando le tasse; è indispensabile.

Per quanto riguarda l'Astigiano, riconosce un punto di debolezza in particolare che si augura possa cambiare?
Cerrato (l'assessore al Commercio e al Turismo ndr) dice che si devono creare le condizioni per attrarre investimenti; ma sono andati a fare un giro all'Enofila nei giorni della fiera? Ad Alba fanno Vinum e altri tipi di investimenti che funzionano.

Quali sono quelli che lei farebbe?
I grandi eventi qui fanno fatica a decollare, abbiamo problemi di ricettività, ma dobbiamo recuperare. Non siamo attrattivi per le aziende; per esserlo dovremmo fare in modo che un'azienda che decide di stabilirsi ad Asti per almeno 5 anni non paghi le tasse ma anche combattere in modo chiaro questa burocrazia vessatoria.

E dalle Europee, cosa si attende?
Mi auguro che Crosetto possa raggiungere la soglia di sbarramento e mi auguro che l'Italia torni ad essere un Paese che conti a livello europeo, senza essere succubi della Germania. Per fare questo, però, è necessario mettersi al passo e tirarsi su le maniche, anche per potere stabilire o rinsaldare relazioni internazionali a vantaggio del nostro Paese.

Quale clima state riscontrando in questa campagna elettorale?
Insieme a Marcello Coppo e a Sergio Ebarnabo, stiamo conducendo una campagna elettorale bassa nei toni e non abbiamo velleità perché non ci sono i numeri. La gente è distante dalla politica in generale e non penso che sbraitare come fa Grillo aiuti. Prevedo ci sarà un forte astensionismo, meno per le comunali.

E Pensando agli avversari?
Mi auguro che, se verrà eletto, Chiamparino non ripeta in Regione ciò che ha fatto con Torino da sindaco; ha lasciato infatti una città in un grave indebitamento. Agli avversari auguro comunque buona fortuna perché i nostri Comuni, la Regione, l'Italia, ne hanno bisogno.

Alessia Conti

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