Il nuovo Piano commerciale di Asti, approdato sui banchi del Consiglio comunale mercoledì sera, nasce per far fronte ad alcune esigenze politiche e difendere, il più possibile, i piccoli negozi dalle grandi catene di distribuzione. Obiettivi del Piano, condiviso con le associazioni di categoria, sono limitare la presenza di nuove grandi superfici di vendita, "fotografare" gli attuali insediamenti presenti su corso Alessandria in classe L1…
Il nuovo Piano commerciale di Asti, approdato sui banchi del Consiglio comunale mercoledì sera, nasce per far fronte ad alcune esigenze politiche e difendere, il più possibile, i piccoli negozi dalle grandi catene di distribuzione. Obiettivi del Piano, condiviso con le associazioni di categoria, sono limitare la presenza di nuove grandi superfici di vendita, "fotografare" gli attuali insediamenti presenti su corso Alessandria in classe L1 (sopra i 2.500 mq) i quali, di fatto, vengono inglobati negli addensamenti A3 (medie strutture di vendita) e definire dove potranno esserci nuovi insediamenti commerciali di media grandezza, ovvero a nord di corso Alessandria (verso l'Unieuro, Banca d'Alba), impedendo, allo stesso tempo, che aree attualmente a destinazione produttiva possano un giorno diventare commerciali (a sud di corso Alessandria, zona Gate).
Stop ai maxi centri commerciali, a patto che…
Il Piano commerciale impedisce l'arrivo di nuove localizzazioni L1 (sopra i 2.500 mq di superficie di vendita) e L2 (fino a 40.000 mq, di cui 12.000 di superficie commerciale). Per capire, si parla di strutture come il Borgo, ma in questo segmento ricadrebbero l'Agrivillage e Le Porte del Monferrato. Nel nuovo Piano non si fa menzione di questi due maxi progetti, ma altri L2 non saranno autorizzati, salvo che i proponenti di eventuale proposte, rientranti nella categoria, riescano a dimostrare, senza ombra di dubbio, che non si tratterebbe di tradizionali insediamenti di grande distribuzione. Il Comune vuole evitare che i consumatori rimangano tutto il giorno nello stesso posto, svuotando il centro storico e creando un danno ai negozi di prossimità. Eventuali progetti "in deroga" dovrebbero valorizzare l'economia territoriale o i prodotti della filiera corta, non esaurire l'offerta commerciale all'interno del proprio perimetro, essere compatibili con il paesaggio, adeguati alle infrastrutture e infine coerenti dal punto di vista urbanistico. Insomma, Agrivillage e Le Porte del Monferrato potrebbero ancora tentare l'atterraggio su Asti, ma rispettando condizioni abbastanza restrittive da rendere l'iter di progettazione complicato, lento e molto costoso.
In corso Alessandria arriva Euronics
Le attuali localizzazioni commerciali L1 di corso Alessandria e viale Pilone vengono assorbite negli addensamenti commerciali A3, ovvero medie strutture di vendite, già previste dalla Regione. Questo cambio di localizzazione, che non cancella le licenze concesse (mantenendo tutte le catene di negozi già presenti in corso Alessandria), ufficializza dal punto di vista amministrativo l'autoriconoscimento del nuovo Euronics dove sorgeva lo stabilimento Perino e la cui inaugurazione è prevista nel 2016.
Nuovi limiti alle medie strutture di vendita
L'amministrazione Brignolo, sempre nell'ottica di fermare l'arrivo di nuovi supermercati (al di là di quelli già autorizzati in passato e che si stanno costruendo in viale Pilone e in corso Venezia, area ex ortofrutticolo) introduce nel Piano commerciale un nuovo strumento di controllo: «Gli interventi più grandi potranno essere realizzati solo tramite "piano particolareggiato" di iniziativa pubblica – spiegano il sindaco Brignolo e l'assessore al commercio Parodi – Non potranno, cioè, essere realizzati dai privati, se non per volontà e regia dell'amministrazione comunale, unica titolata a predisporre i progetti». Il limite dimensionale è stato fissato per il commercio alimentare in 900 mq e per le altre attività in 2.500 mq di pavimento comprensivi di magazzino etc. (circa 1.500-1800 mq di vendita). «Al di sopra di queste metrature – proseguono il sindaco e l'assessore – i proprietari non potranno attivare autonomamente le procedure senza l'iniziativa del Comune».
La surroga del consigliere Gabriele Zangirolami
Il Consiglio comunale di mercoledì si è aperto con una surroga tra le fila del Movimento 5 Stelle. Il consigliere Gabriele Zangirolami, ex capogruppo e già vice presidente del Consiglio, ha infatti rassegnato le dimissioni. Al suo posto è entrata nei banchi dell'opposizione Marcella Serpa.
L'interruzione per partecipare alla manifestazione sulla sicurezza
Il Consiglio comunale di mercoledì, iniziato alle 19, si è però interrotto alle 21 per consentire agli amministratori di prendere parte alla manifestazione per la sicurezza organizzata dopo l'efferato delitto della tabaccaia di corso Volta. Giovedì sera (quando il giornale andava in stampa) è stata ripresa la discussione del Piano commerciale con gli interventi dell'opposizione e della maggioranza.
Riccardo Santagati